I
bucaneve di Mirasanta
Essendo
nati a poco tempo di distanza, Stefano e Silvestro crebbero uniti come fratelli
e si fecero compagnia per molto tempo. Erano proprio belli e
svettavano verso il cielo con l’eleganza degna del Signore delle Nevi! Chi era
costui? Direte anche voi! Ebbene, pare si trattasse di un uomo imponente e
austero - stando a chi raccontava di averlo
visto - ma anche buono e generoso, secondo
chi affermava di essere stato da lui aiutato nei momenti difficili. Col tempo,
però, di questa presenza misteriosa si erano perse le tracce e il suo ricordo
appariva ora sbiadito ai più.
Dal vicino lago ghiacciato, un giorno arrivarono in quei pressi due giovani pattinatrici, Margherita e Fiordalisa, amabili ragazze certamente meritevoli del nome che portavano, perché di aspetto gentile e grazioso come i due fiori. Accortesi dei candidi bucaneve, si fermarono ad ammirarli, incantate dal loro splendore.
- Che belli! -
esclamò Margherita. - Vorrei tanto raccoglierli
e portarli con me, ma in questo luogo sono sbucati e qui devono restare, perché
sul manto di neve risalta ancor più la loro bellezza.
- Hai
ragione, - convenne
Fiordalisa. - Domani, dopo la nostra pattinata e prima che il sole tramonti, saremo noi a tornare in questo posto per goderci la vista dei fiori.
Stefano,
il bucaneve più grande, confidò all'amico:
- Sai, Silvestro, vorrei tanto
anch'io poter pattinare come loro.
- Già,
purtroppo a noi fiori questo non è consentito, ma io mi accontento che le due graziose
ragazze tornino presto a trovarci. - E nel
dire ciò, i petali di Silvestro, che aveva svelato al compagno il tenero
sentimento appena sbocciato, si colorarono timidamente di rosa.
Margherita
e Fiordalisa se n’erano andate da poco quando, dallo stesso lago ghiacciato, giunsero
in quei paraggi altre due pattinatrici, aitanti nel fisico quanto deboli nello
spirito, perché capricciose e incapaci di rinunciare a qualsiasi cosa. La
più giovane disse:
- Questo
fiore lo voglio nella mia bella cameretta, - e non esitò a strappare brutalmente
il povero Silvestro dalla terra innevata.
- A
me non interessa tenere in casa un banale bucaneve, - commentò
l’amica in modo sprezzante.
Ora,
provate a immaginare la disperazione che colse Stefano e Silvestro, mai
separati fino a quel momento … Stefano non poteva accettare l’idea che il suo
povero amico sarebbe finito appassito in un misero vasetto d’acqua. Quanto al
più giovane Silvestro, forse ignaro del destino che lo attendeva, cominciò a
piangere di nascosto vedendosi allontanare dall’amico del cuore.
Addolorato, Stefano ricordò il desiderio espresso poco prima:
“Potessi avere due pattini veloci come quelli di Margherita e Fiordalisa! Ma, poi, se anche li possedessi, come potrei servirmene posandomi, io, solo su un fragile stelo?”.
In quel momento da un luogo misterioso si alzò un vento che portava con sé migliaia di stelline di neve, le quali, avvicinandosi a Stefano, diventavano sempre più grandi. Il bucaneve, avvolto dall’inaspettata nevicata di astri miracolosi, si tramutò per incanto in un giovane robusto, con due gambe già allenate a correre velocemente grazie ai magici pattini che indossava ai piedi.
“Com’è possibile?” si chiese confuso. Ma non perse tempo a cercare spiegazioni e corse alla svelta a salvare l’amico bucaneve.
Mentre scivolava sul ghiaccio alla
velocità di un baleno, incrociò Margherita e Fiordalisa, le due abili
pattinatrici dal cuore tanto gentile.
- Dove vai così di fretta? - chiesero al bel giovanotto mai visto prima.
- A salvare il mio migliore amico
che sta per appassire in un vasetto d‘acqua!
- Che
cosa?!? Forse intendevi dire che si sta “perdendo
in un bicchiere d’acqua”!
- No,
ho detto bene, ma ora non ho tempo di spiegarvi, - rispose Stefano senza
fermarsi.
Le
due amiche pensarono che il ragazzo fosse matto e, convinte di doverlo riportare
in senno, lo inseguirono di corsa.
In
quel preciso istante Silvestro riconobbe le due giovani amiche che aveva desiderato
rivedere presto. Grazie a quel desiderio di amicizia arrivò una seconda
nevicata di stelline magiche che avvolsero il bucaneve, trasformandolo, con un miracolo
simile al precedente, in un pattinatore capace di scivolare come il vento!
Confusi ma raggianti, Stefano e Silvestro poterono finalmente abbracciarsi e, insieme a Margherita e Fiordalisa, pattinarono sulle piste ghiacciate in direzione del lago. Non appena furono partiti, una terza nevicata di stelle toccò i loro pattini e sollevò in aria i quattro giovani, che ora volteggiavano nel cielo stupefatti e divertiti.
Potendo osservare il panorama dall’alto, gli amici riconobbero nella forma del lago che si stagliava sul ghiaccio la figura del Signore delle Nevi, e allora capirono che questo uomo prodigioso e santo non se n’era mai andato dalla montagna, ed era pronto ad aiutare chiunque avesse espresso nobili desideri.
E le due superbe ragazze che avevano violato la natura?
Fine
Tenera e romantica questa favola che secondo me fa bene anche al cuore degli adulti.Floriana
RispondiEliminaCome mi piacciono le fiabe .. grazie Paola !!
RispondiEliminaChe brava Paola. Se un fiore d'inverno!!
RispondiEliminaCara Paola, sai vero che c'è una tua piccola-grande fan che freme per la lettura serale?
RispondiEliminaDomani ti scriverò i commenti, ma intanto ti mando un bacio!
Ciao Paola,
RispondiEliminacome al solito quando ho un po' di tempo amo leggerre le tue incantevoli fiabe.
La tua serenità, l'immaginazione, la poesia, la tenerezza, la dolcezza e il tuo grande cuore le trasmetti tutte in questi tuoi bellissimi racconti
grazie
A 50 anni ho iniziato a leggere favole... e mi piacciono.
RispondiEliminaForse stò tornando bambino!
Brava Paola
Grazie di cuore a tutti per le belle parole
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