Due mani
Cinque fili dell’erba, ondeggiando senza meta,
cercavano un appoggio, trovarono una pietra.
La terra era franata, il suolo deserto;
s’accasciarono al gelo di un cuore poco aperto.
Cinque steli di un fiore, chiamato Solidale,
piovevano dal sole, con luce sempre uguale:
penetrando le nubi avanzavano puliti,
formando un ventaglio atterrarono uniti.
Cinque grida d’aiuto, dieci dita di coraggio,
aderendo tra loro portarono ancoraggio.
Per salvare lo spazio dell’intimità bastava
l’abbraccio di due mani che natura non violava.
Circondarono d’amore, gli steli cadenti,
fili e petali in corolla congiunti e silenti:
regalarono speranza vincendo il timore
in un fascio intrecciato di roseo colore.
Solidarietà ai terremotati |
Anche da parte mia solidarietà per una popolazione che sta soffrendo per una ferita che faticherà a rimarginarsi. Non riesco neanche ad immaginare cosa possa voler dire perdere tutto, ritrovarsi senza niente.....spero che la gente emiliana, come quella dell'Aquila, non si sentano abbandonati ma percepiscano intorno a loro l'affetto e l'abbraccio del popolo italiano che, nonostante tutto, è un grande popolo.
RispondiEliminaio sono Emiliano, e le mie lacrime sono tutte per quelle genti! Amo la loro lingua, le loro chiese, le loro donne, il cibo, la grazia e il colore rosso. Noi della Valdastico siamo con tutti voi!! Maurizio
RispondiEliminaGrazie Paola per ricordarci l'immenso valore della Solidarietà
RispondiEliminacon parole dolci e profonde che vanno dritte al cuore. Oggi è toccato a loro, purtroppo, come ieri agli abitanti dell'Aquila e negli anni addietro dell'Umbria, del Sud Italia, del Friuli. E domani?........Dalle emozioni passiamo all'aiuto concreto: anche un mattone per una nuova casa, una chiesa, un castello, una nuova Emilia.
FIORE
Grazie Paola per quello che hai scritto.
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