8 novembre 2013

Camminando attraverso i Monti Pallidi: le Dolomiti.


Ciao a tutti!
Come vi sentite oggi?
Ogni tanto cari amici bisogna cambiare le cose perché la nostra mente ha bisogno di incontrare il nuovo e allora anche noi, oggi, faremo un piccolo cambiamento al “ solito” post sulle Dolomiti.
Cosa facciamo di nuovo? Una cosa semplicissima, partiamo dalla classifica degli appartenenti al gruppo e poi scopriremo la zona dei Monti Pallidi che oggi osserveremo.
In ordine di altitudine abbiamo:
·         Antelao  3.264 m
·         Tofana di Mezzo  3.244
·         Tofana di Rozes  3.225 m
·         Cristallo  3.221 m
·         Sorapis  3.205 m
·         Punta Tre Scarperi  3.152 m
·         Croda Rossa  3.146 m
·         Croda dei Toni  3.094 m
·         Tre Cime di Lavaredo ( Cima Grande  2.999 m)
·         Marmarole  2.932 m
·         Cadini di Misurina  2.839m.

Avete capito dove siamo?
Stiamo percorrendo le Dolomiti Settentrionali  che rappresentano la più ampia delle nove aree che costituiscono il Bene Dolomiti. Ne fanno parte alcuni dei più famosi gruppi montuosi delle Alpi: le Dolomiti di Sesto, il Gruppo dei Cadini, i Gruppi di Braies, Fanes e Senes, la Croda Rossa, le Tofane, il Monte Cristallo, l’Antelao, il Sorapis e le Marmarole.
L’intero complesso montuoso è delimitato dalle valli altoatesine della Pusteria, Sesto, dalla Val Badia e di San Cassiano, e dalle valli ampezzane e cadorine del Boite e del Piave, mentre la Valle Ansiei si incunea profondamente da oriente tra le Marmarole e i Cadini. E’ un sistema variegato, articolato nelle sue vette, nei suoi altopiani, nei suoi laghi incastonati come gioielli tra le rocce e tra i boschi. E’ inoltre una successione di paesaggi fantastici e di suggestione straordinaria che hanno alimentato antiche leggende e al cui cospetto non si può rimanere indifferenti.
Dal punti di vista geologico, questo sistema presenta la più completa serie stratigrafica di tutte le Dolomiti, a partire dal basamento metamorfico, memoria di un’antica catena montuosa spianata all’inizio del Permiano, fino al più recente Oligo-Miocene ( circa 30 milioni di anni fa ) affiorante al Monte Parei. La successione dei diversi ambienti che hanno caratterizzato la storia geologica dolomitica è completa: dai deserti del Permiano alle scogliere tropicali e ai fondali del Triassico, dalle lagune alle spiagge del Giurassico, ai fondali abissali del Cretaceo. La documentazione del passato geologico è espressa anche da alcune delle località fossilifere più importanti del mondo.
I giacimenti con piante dell’Anisico di Braies, i fossili della Formazione di San Cassiano, i coralli dell’Alpe di Specie, le più antiche ambre del Mesozoico, i megalodonti della Dolomia Principale, le ammoniti aberranti delle Marne del Puez o gli orsi delle Conturines, sono alcuni esempi della straordinaria ricchezza paleontologica di queste montagne. L’espressione dei fenomeni geologici che hanno portato le rocce marine delle Dolomiti a diventare montagne è visibile nelle pieghe, nelle faglie, nei corrugamenti che caratterizzano queste aree.

Ci sono tre parchi naturali da vedere nelle Dolomti di Sesto: il Parco Naturale Fanes-Senes-Braies, il Parco Naturale Tre Cime, il Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo.

Che ne dite di organizzare una bella gita in questi posti?
A presto !
Ciao
Romina

 

1 commento:

  1. Sono tutte montagne stupende, ma come colori e ambiente la Tofana Rosa (di Rozes) per me è un gradino sopra le altre!

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