29 novembre 2013

Camminando attraverso i Monti Pallidi: le Dolomiti.


Ciao a tutti,
ci siete mai stati nel “ Giardino delle Rose”?

No ? Allora vi porto oggi …


Ci troviamo nelle nostre care Dolomiti, stiamo camminando per i sentieri del Rosengarten, ovvero il
“ Giardino delle Rose” e che tutti conoscono come il gruppo del Catinaccio, situato tra la Valle di Tires, la Val d'Ega e la Val di Fassa nel Parco naturale dello Sciliar.
E sì, intorno al Catinaccio c’è da secoli una leggenda, andiamo a scoprirla …

In questa parte delle Dolomiti un tempo regnava Re Laurino che governava un popolo di nani che dalle viscere di questa montagna estraevano cristalli, argento e oro. Uno degli angoli più belli del suo regno era il giardino di rose. Re Laurino possedeva anche poteri magici: una cintura che gli forniva la forza di dodici uomini e una cappa che lo rendeva invisibile. Re Laurino era alla ricerca di una sposa ed un giorno seppe che il Re dell’Adige voleva maritare la figlia Simile. Sarebbe andata in sposa al nobile che avrebbe vinto una gara cavalleresca. Peccato però che il Re Laurino non venne invitato. Ma ci andò lo stesso, protetto dalla cappa che lo rendeva invisibile. Dopo due giorni di gare, Re Laurino catturato dalla bellezza di Simile, rapì la ragazza, ma i principi Hartwing e Wittich, che dovevano sfidarsi nell’ultima competizione per ottenere la mano della sposa, si lanciarono al suo inseguimento. Credendo di essere ancora invisibile, Re Laurino saltellava nel suo giardino di rose, ma i suoi avversari notarono il movimento dei fiori e così riuscirono a catturarlo. Re Laurino venne fatto prigioniero, la bella Simile liberata.
E quando il re fu costretto a lasciare il suo regno, per l’ultima volta si voltò indietro e lanciò la sua maledizione: da quel momento in poi nessun uomo avrebbe potuto ammirare né di giorno, né di notte il suo giardino, ma dimenticò l’alba e il tramonto. E infatti da allora, all’alba e al tramonto il Catinaccio si tinge di colori stupendi.

Proprio come un giardino di rose.

Romina

Fonte: Emozioni in cammino di Matteotti e Liserre

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