22 novembre 2013

Camminando attraverso i Monti Pallidi: le Dolomiti.


Ciao a tutti voi miei cari lettori,

oggi, post d’eccezione perché la zona è molto, ma molto interessante …
Se vi dico: Torri del Vajolet, Corno d’Ega, Cima di Terrarossa, Punta Santner , Campanili del Latemar, Catinaccio … avete capito dove ci troviamo oggi? Oggi ci troviamo nel gruppo dello Sciliar-Catinaccio, Latemar. Questo sistema montuoso è uno dei più articolati e suggestivi delle Dolomiti, caratterizzato non da massicci possenti, ma da un insieme fantastico di ardite e aguzze torri, di vaste pareti che si accendono di luci cangianti dal rosa al rosso al tramonto, di splendidi laghi dove si riflettono le vette circostanti.
Il paesaggio, di eccezionale impatto scenografico, è caratterizzato da conformazioni estremamente distintive le cui forme sono note in tutto il mondo come le Torri del Vajolet, i Campanili del Latemar e la scogliera della Sciliar. Catinaccio e Sciliar sono dei bastioni rocciosi che si affacciano verso nord-ovest sulla terrazza che dà sulle valli di Tires e dell’Isarco e sono limitati a sud dalla Val di Fassa e dalla Val Duron.
A seconda della parete da cui si osservano, queste montagne cambiano radicalmente aspetto, pur mantenendo sempre un peculiare profilo. Ad esempio lo Sciliar: visto da Bolzano, appare come un gigantesco monolite dal tetto pianeggiante dal quale si distaccano due distinte guglie, Punta Santner e Punta Euringer, tanto da farne uno degli emblemi dell’Alto Adige; visti dall’Alpe di Siusi, invece, mostra una gigantesca scarpata che si raccorda ai pascoli con lo stesso angolo con cui una volta l’atollo si congiungeva al fondale marino.
Il Catinaccio si configura come una serie infinita di cime e guglie affilate che si irradiano dal nucleo delle Torri del Vajolet a raccontare l’avanzamento verso il mare di un’isola di 240 milioni di anni fa. Spettacolare è anche il continuo cambiamento di colore durante il procedimento del giorno dal rosa al rosso e poi al violetto alla sera. Il Latemar, invece, sorge isolato fra la trentina Val di Fiemme e l’altoatesina Val d’Ega. Straordinaria la vista di questo gruppo dal Passo Costalunga, dove l’antico atollo isolato, con le linee orizzontali dei sedimenti della laguna e quelle inclinate della scarpata, si specchia nelle acque del Lago di Carezza. Se gli aspetti paesaggistici sono grandiosi, quelli squisitamente geologici raggiungono livelli assoluti. L’accessibilità degli affioramenti, la grande quantità di fossili, le relazioni tra sedimentazione carbonatica e vulcanica, fanno si che queste montagne siano una delle più importanti aree di studio e di riferimento per la stratigrafia del Triassico e livello mondiale.

Chi fa parte del gruppo ??? eccoli qui i Grandi della zona:
*Catinaccio d’Antermoia 3.002 m
* Catinaccio 2.981 m
* Cima Scalieret 2.887 m
* Croda di Lausa 2.876 m
* Campanili del Latemar 2.842 m
* Cima Val Bona 2.822 m
* Molignon 2.820 m
* Torri del Vajolet 2.813 m
* Roda di Vael 2.806 m
* Corno d’Ega 2.799 m
* Schenon 2.791 m
* Cima di Terrarossa 2.580 m
*Punta Santner 2.413 m

Ma cari amici del Blog di Gino, lo sapete che queste zone sono luoghi di leggende? Ne ho trovate due di interessanti … continuate a seguirmi e le scoprirete …
A presto.
Romina

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