Ma chi ci aspetta a Santiago de Compostela ?
Dopo la morte di Gesù gli apostoli che l'hanno seguito si disperdono ad annunciare il Vangelo. Secondo la tradizione, l'apostolo Giacomo il Maggiore arriva nella penisola iberica, attraversa l'Andalusia e giunge fino alla remota, celtica Galizia.
Ritornato in Palestina muore martire, primo tra gli apostoli, decapitato nel 42 o nel 44 - la data non è certa - da Erode Agrippa.I discepoli, Teodoro e Anastasio, ne trafugano il corpo, lo trasportano su una barca, ( la leggenda dice guidata da un angelo ), nuovamente in Galizia, fino a Iria Flavia, il porto romano più importante della zona, per poi seppellirlo nel vicino bosco " Liberum Donum ", presso il quale erigono un altare.
Così, il corpo dell'apostolo torna alle terre che lo avevano visto all'opera come annunciatore del Vangelo. Passano i secoli, durante i quali, anche a causa di persecuzioni e proibizioni a visitare il luogo, la tomba viene dimenticata fino a perderne le tracce.
All'inizio dell'VIII secolo, gli Arabi invadono la penisola iberica nel nome di Allah, conquistandola quasi tutta e minacciando il resto dell'Europa. In questa realtà, intorno all'anno 813 nella Galizia, l'eremita e pastore Pelayo comincia a vedere ogni notte, sul monte Libradòn, delle misteriose luci sul tumulo di un campo. Gli appare quindi in sogno l''apostolo Giacomo che lo invita a scavare lì per riportare alla luce il suo sepolcro. Pelayo informa Teodomiro, vescovo di Ira Flavia, che dà ordine di cercare sul monte; durante i lavori viene alla luce un'arca di marmo nella quale si trovano i resti di un uomo decapitato.
Si grida al miracolo e la notizia della scoperta della tomba di San Giacomo comincia a diffondersi.
Vengono traslate le reliquie del Santo Apostolo in Compostella, dove immediatamente sorge un
santuario. Il luogo diviene così meta di un continuo pellegrinaggio e a rafforzare questa fede il fatto d'arme di Clavijo, una delle tante battaglie della Reconquista spagnola.
A Clavijo le schiere cristiane stanno per essere sopraffatte da quelle arabe. Tutto sembra perduto, quando l'invocazione a San Giacomo capovolge le sorti della battaglia, che si trasforma in una sconfitta per i Mori (gli Arabi).
Si grida al miracolo da parte dei guerrieri cristiani, i quali giurano di aver visto il Santo, armato di spada, cavalcare su un bianco destriero, innanzi a loro, contro la linea nemica, infrangerla ed ecco da dove deriva l'appellativo di - Santiago matamoros (che uccide i Mori).
Da quel giorno la fama di San Giacomo Maggiore Apostolo, quale santo guerriero da invocare all'inizio di ogni "buona battaglia" contro i nemici della Cristianità, travalica i confini della stessa Spagna, che peraltro lo ha eletto a suo celeste patrono.
Dappertutto comincia a radicarsi la consuetudine di festeggiare il Santo, il 25 luglio, giorno della traslazione a Compostella delle sue reliquie.
Fonte: Guida al Cammino di Santiago de Compostela ed. Terre di Mezzo e notizie varie raccolte lungo il percorso.
*** Curiosità nel Cammino:
Ecco una foto che ho scattato all'interno della Cattedrale a Santiago de Compostela: si tratta della statua di Santiago Matamoros dove potete vedere il Santo sul cavallo bianco, la spada in mano, calpestare persone che raffigurano i Mori, ovvero gli Arabi.
La comunità araba risentita di questa immagine, ha chiesto tanti anni fa, di togliere la statua, ma la cosa e' stata rimediata mettendo dei fiori.
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