"Era la Pasqua del 1944, un giorno qualunque al
Lager. Ma io avevo una cosa che gli altri non avevano: un uovo. Un uovo di
gallina cotto e colorato con le erbe, come al mio paese. Quell’uovo me l’aveva
infilato nella tasca del pastrano una bambina polacca che incontravamo ogni
mattina mentre lei si recava a scuola con i suoi compagni e noi al lavoro.
Ci guardavano passare e ci regalavano un sorriso. La mattina del sabato santo si era avvicinata lesta e furtiva; poi sentii quel peso insolito nella tasca e con la mano scoprii al tatto l’incredibile dono."
Ci guardavano passare e ci regalavano un sorriso. La mattina del sabato santo si era avvicinata lesta e furtiva; poi sentii quel peso insolito nella tasca e con la mano scoprii al tatto l’incredibile dono."
("Amore di confine" - Mario Rigoni Stern)
Poetico e dolce. Grazie Paola. Buona Pasqua a tutti Maurizio
RispondiEliminaUn caro augurio di pace, Maurizio.
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