La "regina delle Dolomiti"
la MARMOLADA
Il nome Marmolada deriva dalla radice indogermanica e greca "marmar" che significa "splendere", "scintillare", il riferimento è ovviamente al ghiacciaio sulla cui origine una leggenda narra... che una vecchietta, invano sgridata dai suoi compaesani, raccolse il fieno nel giorno della festa votiva del 5 Agosto. La notte seguente cominciò a nevicare, e nevicò tanto sino a formare il ghiacciaio che tuttora esiste, e sotto il quale chi sa da quanti secoli, giace ancora la povera vecchietta col suo fieno.
Alla base del versante nord della Marmolada, alla quota di circa 2.030 metri, è situato il Lago Fedaia lungo circa 2 km.
Il versante della Marmolada più importante, per gli alpinisti è quello a sud, che precipita con una lunga parete (chiamata "la parete d'argento") di altezza compresa fra i 600 ed i 1.000 m. sulle valli di Ombretta e Contrin.
Il vasto ghiacciaio si presenta costituito da 3 rami, separati dai rocciosi speroni paralleli del Sasso delle Dodici (2690 m) e del Sasso delle Undici (2770 m). Sull'opposto versante sud, invece, una impressionante muraglia verticale di calcare grigio precipita per più di 900 m (e per diversi km di lunghezza) sulle ghiaie del Passo di Ombretta, ampia sella fra la Val Contrin e la Val Franzedas.
Sulla cresta sommitale della Marmolada, si individuano due cime principali ed alcune secondarie:
la piu' alta e Punta Penia (3343 m), poco distante e' la cupola rocciosa di Punta Rocca (3309 m), presso la quale si trova la stazione superiore della funivia che sale da Malga Ciapela.
La cresta si allunga poi in direzione est con la cime del Pizzo Serauta (3069 m), oltre il quale scende scoscesa e selvaggia fino a Malga Ciapela.
Da Punta Penia, verso ovest, la cresta scende invece all'intaglio di Forcella Marmolada (2896 m), oltre il quale riprende quota con le isolate cime del Piccolo Verner (3098 m),del Gran Vernel (3210m) e della Punta Cornates (3029 m) prima di perdere quota fino alla case di Alba di Canazei.
La prima ascensione della montagna, per la via del ghiacciaio, e' stata effettuata da Paul Grohmann, con le guide cortinesi A. e F. Dimai, il 28 settembre 1864.
Brava Romina, per gustare al meglio tutte le foto di Diego vi invito a visitare il suo sito, ho messo il link di accesso qui al lato.
RispondiEliminaEntrateci e ne resterete soddisfatti.
Volevo chiedere a Diego una curiosità, come fai a camminare in luoghi cosi impegnativi con delle macchine e degli obbiettivi cosi grandi, non sono scomodi.
RispondiEliminaIo ho una reflex Cannon però alla fine quando vado a camminare in montagna non la porto mai dietro ma prendo sempre quella piccolina più pratica...
Ti ringrazio
ciao Danilo,
RispondiEliminain effetti il peso è un bel problema, oltre a macchina e tre-quattro obiettivi spesso mi porto anche il cavalletto, certo c'è la scomodità e la poca praticità ma se voglio realizzare immagini di una certa qualità è una sacrificio che devo fare! quindi pazienza, fatica e un po' di allenamento in più! ;-)
ciao e grazie
diego
ciao Danilo,
RispondiEliminain effetti il peso è un bel problema, oltre a macchina e tre-quattro obiettivi spesso mi porto anche il cavalletto, certo c'è la scomodità e la poca praticità ma se voglio realizzare immagini di una certa qualità è una sacrificio che devo fare! quindi pazienza, fatica e un po' di allenamento in più! ;-)
ciao e grazie
diego
Grazie Diego, nel caso mio la vedo dura con tutto quel peso, vorrà dire che guarderò le tue foto, è più comodo...
RispondiEliminaCiao Grazie