14 dicembre 2012

"Natale del 1833"

di
Alessandro Manzoni


Sì che Tu sei terribile!
Sì che in quei lini ascoso,
In braccio a quella Vergine,
Sovra quel sen pietoso,
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo!
E fato il tuo pensiero,
È legge il tuo vagir.

Vedi le nostre lagrime,
Intendi i nostri gridi;
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre a stornar il fulmine
Trepido il prego ascende
Sordo il tuo fulmin scende
Dove tu vuoi ferir.

Ma tu pur nasci a piangere,
Ma da quel cor ferito
Sorgerà pure un gemito,
Un prego inesaudito:
E questa tua fra gli uomini
Unicamente amata.

Vezzi or ti fa; ti supplica
Suo pargolo, suo Dio,
Ti stringe al cor, che attonito
Va ripetendo: è mio!
Un dì con altro palpito,
Un dì con altra fronte,
Ti seguirà sul monte.
E ti vedrà morir.

Onnipotente….
                                               

Voce di Riccardo Fasol
Musica di sottofondo: Johann Sebastian Bach
Missa in Si minore BWV 232, Et incarnatus est
 
 
Il 25 dicembre 1833 Alessandro Manzoni perdeva l'amatissima moglie Enrichetta Blondel. Il dolore profondo mise duramente alla prova la sua fede e gli ispirò questa toccante poesia. 
Natale, ricorrenza religiosa o pagana che sia per ognuno di noi, non lascia mai nessuno indifferente: è un momento dell'anno in cui tutti i sentimenti e le sensazioni si amplificano, nel bene e nel male. Il blog ha il compito di infondere gioia e serenità, ma, almeno una volta, desideravo mettere in luce anche questo aspetto del Natale, giorno che appartiene a tutti indistintamente.       

4 commenti:

  1. E qesto blog la infonde di certo .. grazie a tutti voi.

    "Il Natale è per sempre, non soltanto per un giorno, l'amare, il condividere, il dare, non sono da mettere da parte come i campanellini, le luci e i fili d'argento in qualche scatola su uno scaffale. Il bene che fai per gli altri è bene che fai a te stesso." (Norman Brooks)

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  2. grazie Paola, grazie della tua grazia!! Mi cospargi di dolcezza e gioia.

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  3. Hai ragione Paola, le feste in genere e Natale in particolare sono periodi carichi di emozioni: per lo più si parla di gioia ma anche il dolore torna più intenso. E' giusto dare spazio anche a questo sentire e poi con Manzoni e Fasol siamo in buona compagnia...al posto dei versi di uccelli questa volta "versi" umani....grazie Paola, a presto per abbracciarti!

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  4. L'anno scorso, la vigilia di Natale, stavo guidando sotto la neve per raggiungere i miei familiari in montagna. Alla radio ascoltavo una trasmissione nella quale si parlava proprio di questo aspetto del Natale. In particolare raccontavano il "Natale in carcere". Rimasi profondamente colpita nell'apprendere che in quei posti dimenticati, dove pur vive l'uomo, è rigorosamente vietato scambiarsi gli auguri, dirsi "Buon Natale", il 25 dicembre. E' una regola non scritta, praticata da tutti, che riassume molto bene il sentire di chi soffre di più in questo periodo.
    Non è facile. Grazie a voi.
    Paola

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