17 settembre 2012

La CIVETTA by Luigi Sebastiani




Ordine: Strigiformes 
Famiglia: Strigidae


La Civetta (nome scientifico: Athene noctua) è lunga circa 21-23 centimetri, ha un'apertura alare di 53-59 centimetri, forme tozze, capo largo e appiattito senza i tipici ciuffi auricolari del Gufo, occhi gialli e zampe lunghe parzialmente rivestite di setole. La parte superiore è grigio-bruno macchiata di bianco mentre in quella inferiore è prevalente il bianco, macchiato di bruno. I suoi habitat preferiti sono nelle vicinanze degli abitati civili, dove c'è presenza umana, in zona collinare. Evita le zone oltre i 1.000 metri di altitudine poiché la neve limita fortemente le sue fonti alimentari. 
La specie, poco forestale e con spiccate abitudini terricole, è diffusa nelle zone pianeggianti e collinari a quote generalmente inferiori ai 700 metri, tranne sporadiche e modeste penetrazioni nei fondovalle alpini e appenninici, a quote comunque generalmente inferiori ai 1.000-1.200 metri. La specie predilige le zone ad agricoltura mista con filari di vecchie piante, cascinali, edifici abbandonati, aree industriali nuove o dismesse, dove, nonostante abbia subito gli effetti negativi dei nuovi sistemi di conduzione agricola, raggiunge densità più che discrete. Numerose coppie si sono poi insediate nelle aree sub-urbane e nei centri storici di molte città.
Uccello notturno, la Civetta può essere attiva anche nel tardo pomeriggio e di prima mattina, ma è molto vigile anche nel resto della giornata. È carnivora e, come tutti gli Strigiformi, è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi rigurgitare, sotto forma di borre, peli, piume, denti, ossa, guscio cheratinizzato degli insetti, ovvero tutto ciò che non può essere digerito. Si ciba di piccoli vertebrati e di grossi insetti.

Nidifica tra marzo e giugno. La femmina depone da due a cinque uova bianche in piccole cavità tra le rocce, negli alberi, nei muri di vecchi edifici, in tane abbandonate di mammiferi di media taglia e poi le cova per circa 4 settimane. In quel periodo è aiutata dal maschio nella caccia. Dopo un mese o poco più i piccoli lasciano il nido ma sono completamente indipendenti solo a 2-3 mesi di vita.
In Italia è nidificante sedentaria, migratrice regolare e svernante parziale, capace di compiere erratismi in autunno/inverno. Ampia la distribuzione geografica delle località di inanellamento. Movimenti su breve distanza attraverso il confine tra Svizzera e Italia confermano i modesti spostamenti dispersivi effettuati dai giovani. Anche i pochi dati di segnalazioni entro i confini nazionali mostrano spostamenti variamente direzionati su breve distanza.


La Civetta è stata alternativamente simbolo benefico e animale porta sfortuna. Nell'antica Grecia era considerata sacra per la dea Atena (da qui il nome scientifico), dea della sapienza, e ancora oggi è raffigurata in molti portafortuna. Dalla tradizione popolare è considerata invece un animale che porta sfortuna, e molti si augurano che non si metta a cantare sopra il proprio tetto. Ma come mai con il termine “civetta” si intende anche una donna che ama farsi corteggiare attraendo ammiratori? Questa usanza è data dal fatto che questo rapace, quando veniva usato dai cacciatori come richiamo per ingannare i piccoli passeriformi, li attraeva con un particolare modo di battere le ali, con inchini, ammiccamenti e altri atteggiamenti simili che costituisce un irresistibile spettacolo per le potenziali prede.

 
 
 
 
 
Fonte testo: www.uccellidaproteggere.it - Il primo portale sullo stato di conservazione dell’avifauna in Italia

11 commenti:

  1. Oh finalmente la civetta! Son contento perchè il suo canto non mi sembra così pessimo come lo descrivono. Stupito per le dimensioni: solo 20cm? La immaginavo più grande. Bellissime le immagini, non hanno parole! Bravi grazie.
    Ma.....................................porta buono o.......................???????????

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    1. Dimenticavo: è "casuale" il 17 per la pubblicazione o mirato?

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    2. Eh Eh ... Il mistero si infittisce ... ;D

      Ma, sì, assicuro che porto solo fortuna e buone cose. Basta crederci!

      La Civetta ;D

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  2. Bellissime immagini! Il canto è effettivamente un pò sinistro ma non posso pensare che un animale così bello possa ...........portare male!!!!!!

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  3. Porta buono, porta buono ... mia nipote ne ha una collezione "fantastica" .. di tutti i materiali (sempre alla ricerca di "civette" .. quando viaggio) ..
    bellissima.

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  4. Dicevano da queste parti che il canto della civetta annunciava un morto!!! Qui sotto le mie finestre ,in questo periodo dell'anno ,la sento cantare??tutte le notti!!!Vi assicuro che nel silenzio non è un bello udirlo, è un po' lugubre!!!!

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    1. Forse Lino perchè questo canto lo associamo da sempre a qualcosa di negativo. Se fosse il contrario forse lo "giudicheremmo" un po' meno sinistro o no?
      Comunque W la civetta!

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  5. No,no Anonimo,il suo canto,grido, suono ,chiamalo come vuoi,prima lo si sente un po' lontano, sopra il Maso Stefani,verso mezzanotte,si avvicina qui sopra il Cucco e verso le due scende qui vicino sotto casa dove si trova un pollaio.Si interrompe per qualche minuto poi riprende fino all'alba. Non sono superstizioso,e come potrei esserlo sono nato un- 17 -diciasette di novembre,pero' quando lo si sente tutta una notte........

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  6. Per Gino & Lino:
    Beh ste tenti:
    no stè lamentàrve che ve disturba la pora civéta...ela la fa el so laòro de note, come natura vorìa...
    forse la ve sta diséndo che sarìa ora ca vè anca in léto...visto che ale do o le tre de note...a si drìo mandarghe mail ala Carla...

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    1. Desmentegàvo Lino:

      mi-ti e Genio... te lo sé ca semo nati el giorno pì bruto del mese pì bruto...17 novembre...(fursi zé parcuélo ca semo tri bruti can)...dunque dela civéta...s'in fémo proprio un bafo...
      Varda che la gà dù bei oci, ma bei veramente che la scruta un mondo che nantri no vedémo...

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  7. Ma setu che desso se do tre sere che no la sento piu' e stragno.Penso che el freddo la ga fata scapare!! Ma pensete al caso mio;son nato :venerdi 17 NOVEMBRE. SE mi vao farme una carta e ghe dao quella data li',i me mette in preson per falso in scrittura,sa ghe digo: son nato i 18 allora se la me coscienza che me dise : ma guarda che se peccato dir busie
    Se un dilemma......

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