8 settembre 2012

Giuseppe Gnata

Premessa 


L'amore per la natura, rispettare ogni forma di vita, guardare con occhi sgranati
l'alba, osservare con amore
e meraviglia il volo maestoso di una coppia di rapaci, non strappare neanche
una foglia per il gusto di
farlo, camminare osservando e ammirando i fiori, un fungo nascosto sotto una foglia
secca, un ramo contorto che
 sembra uno gnomo, una salamandra sopra il muschio, un piccolo scricciolo e tutto
quello che si può incontrare:
realtà che si trasformano in emozioni indescrivibili. Forse, tutto questo non dice nulla
 agli occhi di chi ha sempre
 fretta, ma fermandosi a guardare ciò che ti sta attorno, anche un profano può scorgere
meravigliosi universi:
basta non aver indifferenza.
Non vi prometto di suscitare emozioni, come non sento il bisogno di incantare e stupire.
I miei racconti e le mie foto
 sono semplici, come la mia vita, come la vita semplice della mia terra, o meglio
"Nostra Terra", dove viviamo tutti
quotidianamente.
Il mio desiderio è di farvi scoprire l'anima nei miei racconti, la mia e la
vostra, assieme alla bellezza, la forza e
 
lo spirito dei no­stri fratelli animali. Vorrei farvi conoscere la natura che sta
 al di fuori delle nostre case, animali
che vivono assieme a noi, senza andarli a cercare con lunghi viaggi
in parchi ed oasi lontani, dove vivono
 indi~!urbati ed in abbondanza. L'importante, per molti fotonaturalisti, è
avere la foto di "questo" o "quel"
soggetto. Non importa né "come" "dove" viene scattata, il fine
è la foto in sé, che deve sempre "sbalordire" o raggiungere
livelli di perfezione. lo invece, opero secondo alcune regole che mi sono
 imposto, dei "credo", delle "scelte" che hanno
cambiato il mio animo.
La "prima" scelta, difficile e sudata, è stata di troncare la mia stagione
venatoria dopo ventisei anni di caccia.
 Non rinnego niente del mio passato da cacciatore poiché credo quasi
 sempre in quello che faccio, ma mi sono
reso conto che "non posso decantare la natura e usare poi la violenza".
È stata la scelta più complicata e sofferta, poiché ho dovuto
confrontarmi con mio papà (convinto cacciatore d'altri tempi) che da buon
genitore mi ha capito ed assecondato.
La "seconda" scelta ha ''partorito'' il mio motto: "cogliere la foto
 e non inseguirla". Vedere e capire la nostra realtà operando
 in un ristretto territorio dove noi viviamo, non è certamente come
vivere dentro ad un parco, ma comunque anche il nostro
ambiente è prodigo di habitat
per molte specie di animali ed uccelli
nidificanti e di passo. Questo territorio ha come centro il mio
comune di nascita e residenza: "Caltrano" (e comuni limitrofi).
La "terza" scelta: mi sono scontrato con la tecnologia avanzata,
con il progresso e il digitale, che facilitano
sempre più il fotografo che si accosta alla natura, stimolandolo
ad azioni sempre più fredde e senza amore.
Gli animali invece non sono mai cambiati sin dalla notte dei tempi.
Quello che più non accetto è la combinazione
 "macchina digitale", "computer" e "software Photoshop".
Questo procedimento "cancella il
vero fotografo, il vero appassionato, rendendo tutti
indistintamente dei magnifici compositori d'immagini" .
Questa natura è il mio mondo arcano dove entro in punta di piedi
con tanta pazienza, sincerità e rispetto, per
ssere a mia volta accettato. Storie e foto sono state colte nel mio piccolo
comune, lungo il torrente Astico
e valli adiacenti, nelle zone collinari e nei pascoli montani
dei dintorni, dai 170 metri s.l.m. sino ai 1800 metri
di altitudine, privilegiando le semplici storie e i piccoli
uccel­letti, tralasciando i grandi scoop.
Non sono andato in guerra, non ho conquistato montagne, non ho
abitato in sperduti villaggi, non ho vissuto storie
toccanti di pati-
menti, di amori perduti, di avventure impossibili, non vivo
giorno e notte in montagna e non lavoro nei boschi,
ho semplicemente più di quarant'anni di fabbrica con esperienza
 di metalmeccanico: io la montagna, i boschi, gli
animali, li sogno lavorando il ferro. Dedico alla natura molto
del mio tempo libero, per scoprire e far vedere agli altri,
quello che ancora offre un territorio, tartassato e provato
da ogni forma d'inquinamento, prelievo ed abbandono.
Spero che i miei racconti e le mie foto vi facciano capire l'impor­tanza
di fermarsi un momento per osservare
e riflettere, senza fretta, presunzione e ipocrisia.
Restare in assoluto silenzio per non disturbare e rispettare la
privacy degli animali, non pretendere niente, non voler dimostrare
di essere bravi, ma fare tesoro di ciò che si
vede e di quello che si percepisce: così inizia il mio dialogo con nostra
"Madre Natura", con gli animali e con
quei luoghi tanto cari e misteriosi.
"Degli animali ho ammirato l'intelligenza, degli uomini ho capito la
bestialità". Bisogna credere e sognare gli spiriti degli animali
per entrare nel loro mondo e non sopraffarli, tanto
 meno con la tecnologia. Quando vado per boschi, campi, valli
e torrenti, quando esco di casa per immergermi
nella natura, mi comporto come un
"umile granello di sabbia, integrato nel sistema che forma la Madre Terra,
diventando parte di essa"; certamente non come un essere
superiore e potente che la terra la vuole
conquistare e predare sino a distruggerla. Munito dell'arma per uccidere:
l'uomo strappa alla natura il privilegio di
creare.
"L'umiltà"
è il mio segreto con la natura e gli animali, come dice Marcus Parisini
"scegliere di restare creature di Dio,
anziché trasformarci in Dei." L'autocontrollo risulta la vera
sfida; si tratta di ridurre il godimento materiale,
 limitando desideri ed ambizioni: non domani, ma oggi stesso.
Si alimenta così la "Speranza", che come
disse Rousseau colei che abbellisce tutto". Mi fanno molto
 riflettere le belle parole dello scrittore Bevilacqua:
"perché l'ultima
vera opportunità che ci rimane
è quella che la nostra anima
ci offre silenziosamente ogni giorno ...
Capire il mondo Senza capirlo del tutto Amarlo
Senza possederlo Stupirei
Senza stupirlo ".
I miei racconti sono semplici, forse puerili, e mi scuso sin da ora se non riuscirò
a farvi comprendere al meglio
le emozioni che provo e sento ogni volta che infilo gli scarponi, metto lo
zaino ed esco di casa. Vorrei che voi
lettori riusciste a capire la sensazione struggente ed appassionante del ...
"saper raccogliere senza danneggiare".
                                                    G.Gnata

1 commento:

  1. Giuseppe Gnata,sei sempre il piu' grande,un punto di riferimento x gli Amanti della Natura!!!
    Un saluto,Davide...

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