19 maggio 2012

Una fiaba: I pètali dell' amicizia

  I pètali dell’amicizia
 A Valle Fiorita, in un paese lontano lontano, si stendeva, lungo l’argine di un vivace torrente, il prato di margherite più popoloso della Terra: una splendida distesa bianca e verde punteggiata di giallo color del sole.
    Un giovane innamorato, dopo averne sentito parlare, volle recarvisi per conoscere il suo destino d’amore. Il sentimento, infatti, lo rendeva timido: arrossiva persino specchiandosi nei laghetti sulle cui rive si fermava a riposare. Dove poteva trovare il coraggio di chiedere alla sua bella se anche lei lo amava? Solo sfogliando una margherita avrebbe saputo la verità! Per questo motivo, era partito dall’altro capo del mondo solcando mari in tempesta e scavalcando le più alte montagne.

   “M’ama o non m’ama?”  si chiedeva, dubbioso, lungo il percorso.

    Ma, subito, scacciava i timori con quell’illusione che solo l’amore può dare:

I petali delle margherite diranno che la mia amata mi vuol bene. Allora tornerò da lei e le chiederò di sposarmi!”  ripeteva tra sé e sé.

    E questo pensiero, che per lui era una certezza, lo aiutava a superare i mille ostacoli che lo separavano da Valle Fiorita.
Quando giunse nella valle, il ragazzo non perse tempo e cominciò a sfogliare i petali di una margherita.

Mica di una qualunque! 

Lo stelo era nascosto da un sasso, ma il bianco candido della corolla spiccava su ogni cosa e aveva attirato lo sguardo dei suoi occhi azzurri.

- M’ama, non m’ama, m’ama, … - iniziò a ripetere il giovane speranzoso, contando uno ad uno i petali del fiore, ma ... 

- Non m’ama ...  - dovette concludere amaramente con un fil di voce, sfiorando l’ultimo petalo.
Frattanto uno spiritello malvagio, che da qualche tempo si aggirava tra le foglie dei fiori, si accorse del ragazzo sconsolato e, dopo aver assunto le sembianze di un falso amico, gli s'avvicinò:
     -  Perché sei tanto infelice? – domandò fingendosi interessato al giovane, che a stento tratteneva le lacrime.

   -  Sono innamorato, ma contando i petali della margherita ho capito che il cuore della mia amata non batte per me, – gli rispose confidandogli ingenuamente le proprie pene d’amore.

    - Conosco un modo per aiutarti! – si affrettò a dire lo spiritello.

- Quale sarebbe?
    - Se staccherai i petali a tutte le margherite del prato, il tuo amore sarà corrisposto. Non basta contare, bisogna strappare!

   - Io ... non lo posso fare. Questo prato è così bello ...

   - Anche la tua amata lo è!  – lo stuzzicò lo spirito malizioso.

   - Ma non mi ama! 

   - Se strapperai le corolle prima del tramonto, lei ti amerà per tutta la vita, – tentò ancora di ingannarlo il maligno.

    Ma il giovane, pur col dispiacere di dover rinunciare alla sua amata, alzò il capo e, fissandolo dritto negli occhi, replicò deciso:

   - Non si distrugge la natura, per nessun motivo! Tantomeno per amore di qualcuno: "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA" diceva mia nonna.   

   E preferì andarsene da Valle Fiorita, in silenzio.
   
   Lo spiritello, tornato nelle sue invisibili fattezze, si arrabbiò a tal punto da tramutarsi in un vento impetuoso che sconvolse il prato, spezzò gli steli e strappò i petali di tutte le margherite, cadute miseramente a terra.
   Ai piedi del monte, però, protetta dal sasso, la bella margherita si era salvata, unico fiore ad essere sfuggito a tanta distruzione. Ella, finché il giovane aveva contato i suoi petali sfiorandoli con delicatezza, s’era innamorata: aveva provato pena per quel giovane afflitto, ammirandone il coraggio della rinuncia. Ora, rimasta sola, senza più la compagnia delle altre margherite, lo pensava giorno e notte.

   “Dove sarà adesso?” – si chiedeva con nostalgia.

   A volte lo sognava, immaginando che un giorno sarebbe tornato in quella valle ormai senza fiori. Ma ecco che, di nuovo, si scoraggiava, perché solo un miracolo avrebbe potuto esaudire il suo desiderio.
   
   Quando lo spiritello si accorse che la margherita, oltre ad essersi salvata, si era innamorata del giovane, si rose di gelosia e assunse le ingannevoli sembianze di una strega paziente e sollecita: una megera che fingeva di esser buona, in realtà! Anche la margherita, infatti, aveva cominciato a contare i suoi petali, e andava sospirando:

    - M’ama, non m’ama, m’ama …

    - Perché sei tanto infelice? – la interruppe la strega simulando compassione.

   - Le margherite sono state spazzate via e il mio amore se n’è andato per sempre. Vorrei potessero tornare, – rispose singhiozzando.  
    
   - Se rinunci alla tua corolla il desiderio si avvererà. Non basta contare, bisogna strappare! -  ripeté il maligno nelle vesti della finta amica.

    L’ingenua margherita, credendo alle sue parole, cominciò dolorosamente a strapparsi i suoi petali, uno ad uno …

 - Fermati! – risuonarono all’improvviso mille voci, un istante prima che il fiore staccasse il suo ultimo petalo.

   - Chi siete? - chiese la margherita sorpresa e impaurita.
  
  - Guarda il cielo!



   Il povero fiore, indebolito dalle ferite che si era inferto, con un solo petalo attaccato al capolino giallo, alzò gli occhi a fatica e vide in cielo le margherite che erano state falciate dal suo prato: come tante stelle fiorite, si erano unite a grappoli nell'azzurro sopra di lei per proteggerla dallo spirito malefico.

     - Mi sento sola e ho paura ...
 
   - Noi ti terremo compagnia da quassù. Ricordi cosa disse il bel giovanotto? "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA". Non dare retta a chi tenta di convincerti  del contrario!
   
    A quel punto, le margherite stellate fecero scendere sulla valle lunghissimi petali bianchi, i quali, intrecciandosi tra loro, formarono una rete fittissima che ingabbiò lo spirito maligno. Lo consegnarono, quindi, ai potenti giudici della Terra che lo fecero sparire per sempre.

   Ma il loro compito era appena iniziato …
    Le margherite si spostarono insieme alle nuvole e sostarono nel cielo sopra un laghetto. Sulla riva  il giovane rassegnato, già sulla via del ritorno a casa, si era fermato per rinfrescarsi il viso. Specchiandosi nel lago, al posto della sua immagine vide il riflesso di tante margherite luminose: per la prima volta non arrossì, ma ammirò lo spettacolo straordinario che si rifletteva nelle acque cristalline del lago. Le margherite allungarono i loro petali fino a terra e lo invitarono a salire.

   - Dove mi portate?  - chiese titubante il ragazzo.
    
   - Fidati di noi! "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA" : fosti tu a dirlo,  ricordi?

   I lunghi petali dei fiori si strinsero tra loro fino a formare una bianca mongolfiera sulla quale prese posto il ragazzo. Insieme alle margherite, egli volò in pianura, dove un rosso papavero si era tolto un petalo da portare a Valle Fiorita, come regalo alla povera margherita. Egli ringraziò il fiore,  ripose il dono nella mongolfiera e proseguì il viaggio volando sino alle Alpi: anche la stella alpina aveva voluto offrire un suo petalo, consegnato nelle mani del giovane da un veloce aquilotto. Dalle vette più alte la magica mongolfiera scese, poi, in un fitto bosco, dove un ciclamino, altrettanto generoso, si era privato del suo petalo più bello per mandarlo allo sfortunato fiore di Valle Fiorita.

   

   Così la mongolfiera, guidata dalle margherite stellate, fece il giro del mondo e raccolse un petalo per ogni tipo di fiore: tutte le corolle della Terra avevano voluto donarne uno  alla margherita rimasta sola.


- Grazie, Miss Genzianella!

 - Bel colore ha il suo petalo, Signor Ranuncolo!

- Merci beaucoup, Fleur de Lavande!

    Il giovane ringraziava, si sentiva audace perché poteva finalmente esprimere l’amore racchiuso nel suo cuore.

   Una volta che tutti i fiori della Terra ebbero donato il proprio petalo, la mongolfiera atterrò a Valle Fiorita. Stava per scendere il buio e le margherite dissero che sarebbero tornate in cielo ad illuminare la notte. Sciolsero la mongolfiera, ritirarono i lunghi petali e salirono salutando. Il giovane le ringraziò un po’ confuso e un po’ commosso. Dopotutto, era ritornato nel luogo dove il suo sogno d’amore s’era infranto ... Ma adesso era sereno.
   
    Sereno e … stanco! Perciò si addormentò sull’erba.

  La mattina, alle luci dell’alba, il ragazzo aprì gli occhi e si accorse con meraviglia che la sua margherita era diventata un fiore incantevole, con la corolla formata dai mille petali che gli amici le avevano fatto arrivare: era unico e prezioso, perché nato dall’amicizia di tutti i fiori della Terra. Ogni suo petalo era diverso per forma e colore, e il profumo delicato rendeva l’aria della valle fresca e salubre. Il giovane si innamorò all’istante di quel fiore così particolare, e si adoperò affinché fosse conosciuto in tutto il mondo.
   
   Il Fiore dell’Amicizia - così venne chiamato in onore dei suoi petali - divenne il simbolo della valle, dove sbocciò perennemente, con qualsiasi clima, in ogni stagione dell’anno. Uomini e donne di ogni età venivano da lontano ad ammirarlo, tornandosene a casa sereni per il profondo senso di amicizia che si respirava a Valle Fiorita.
"AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA"

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11 commenti:

  1. Ti scrivo da Valle Fiorita

    Ciao Paola

    Letta alle quattro di mattina la tua favola è ancora piu bella, mi farà iniziare la giornata con più speranza...

    Grazie 100000


    Ti aspetto questa sera alla presentazione di Maurizio

    Un abbraccio Jino

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  2. ...dimenticavo tutto avrei pensato nella vita ma mai di leggere delle favole e divertirmi...
    Jino

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  3. Sarebbe bello poter creare un angolo di " Valle Fiorita" in ogni città!
    Favola bellissima!

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    1. Buongiorno, Clara!

      Grazie di cuore, i fiori portano serenità e pace.

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  4. Mi fa piacere, Jino!

    Anch'io inizio bene la giornata trovandomi due messaggi solari. Quando abbiamo un momento così così ... facciamoci un giro a Valle Fiorita e ci sentiremo subito meglio! ;D

    Un felice giorno a te e a tutti coloro che passeranno di qui.

    Paola

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    1. Paola, a parte la bellezza delle tue favole, trovo che tu sia una persona bella e sensibile. Ti sono grato per averti incontrata.Grazie di esserci stata. Grazie Maurizio

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    2. E' un dono e una rarità incontrare persone alle quali senti di poter subito raccontare te stessa.

      Questa fortuna ho avuto, io, ieri sera.

      Grazie a te, Maurizio

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  5. Condivido in pieno un tuo pensiero...
    i fiori portano serenità e pace.
    Sembra impossibile visto l'importanza di queste parole,
    x me è sempre stato cosi.
    Molto brava, x scrivere favole ci vuole una sensibilità
    fuori dal comune.

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    1. Grazie, Anto

      Anche chi ama i fiori come te ha una sensibilità particolare. Per questo ci capiamo anche se siamo distanti ;D

      Un abbraccio

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  6. Ho provato ad immaginare questo bel fiore dell'amicizia con tutti questi petali colorati e di forma diversa...e pensavo che questa fiaba potrebbe essere letta da qualche insegnante e dai ragazzi di scuola proponendo loro di disegnare questo bel fiore ognuno con la propria tecnica e fantasia e poi si potrebbe allestire una piccola mostra...un modo anche per "studiare" italiano,scienze,disegno... in modo diverso ed accattivante osservando (nella realtà ma anche su internet) i petali di papaveri, stella alpina, ciclamino,genzianella, ranuncolo, lavanda....

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    1. Ma che bell'idea!

      Mi piace quando l'arte si unisce all'arte. Speriamo che la proposta venga raccolta da qualche insegnante o educatore, e che poi ci facciano sapere.

      Grazie, Anna!

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