I pètali dell’amicizia
A Valle Fiorita, in un paese lontano lontano, si stendeva, lungo l’argine di un vivace
torrente, il prato di margherite più popoloso della Terra: una splendida distesa
bianca e verde punteggiata di giallo
color del sole.
Un giovane innamorato, dopo averne sentito parlare, volle recarvisi per conoscere il suo destino d’amore. Il sentimento,
infatti, lo rendeva timido: arrossiva persino specchiandosi nei laghetti sulle
cui rive si fermava a riposare. Dove poteva trovare il coraggio di chiedere
alla sua bella se anche lei lo amava? Solo sfogliando una margherita avrebbe saputo
la verità! Per questo motivo,
era partito dall’altro capo del mondo solcando mari in tempesta e scavalcando
le più alte montagne.
“M’ama
o non m’ama?” si chiedeva, dubbioso,
lungo il percorso.
Ma, subito, scacciava i timori con quell’illusione
che solo l’amore può dare:
“I petali delle margherite diranno che la mia amata mi vuol bene. Allora tornerò da lei e le chiederò di sposarmi!” ripeteva tra sé e sé.
E questo pensiero, che per lui era una certezza, lo aiutava a superare i mille ostacoli che lo separavano da Valle Fiorita.
Quando giunse nella valle, il ragazzo
non perse tempo e cominciò a sfogliare i petali di una margherita.
Mica di una qualunque!
Lo stelo era nascosto da un sasso, ma il bianco candido della corolla spiccava su ogni cosa e aveva attirato lo sguardo dei suoi occhi azzurri.
- M’ama, non m’ama, m’ama, … - iniziò a ripetere il giovane speranzoso, contando uno ad uno i petali del fiore, ma ...
- Non
m’ama ... - dovette concludere
amaramente con un fil di voce, sfiorando l’ultimo petalo.
- Perché sei tanto infelice? – domandò fingendosi
interessato al giovane, che a stento tratteneva le lacrime.
- Sono innamorato, ma contando i petali della
margherita ho capito che il cuore della mia amata non batte per me, – gli
rispose confidandogli ingenuamente le proprie pene d’amore.
-
Conosco un modo per aiutarti! – si
affrettò a dire lo spiritello.
- Quale
sarebbe?
- Se
staccherai i petali a tutte le margherite del prato, il tuo amore sarà corrisposto. Non basta contare, bisogna strappare!
- Io ... non lo posso fare. Questo prato è così bello ...
- Anche
la tua amata lo è! – lo stuzzicò lo
spirito malizioso.
- Ma non mi ama!
-
Se strapperai le corolle prima del tramonto,
lei ti amerà per tutta la vita, – tentò ancora di ingannarlo il maligno.
Ma il giovane, pur col dispiacere di dover rinunciare alla sua amata, alzò il capo e, fissandolo dritto negli occhi, replicò deciso:
- Non
si distrugge la natura, per nessun motivo! Tantomeno per amore di qualcuno: "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA" diceva
mia nonna.
E preferì andarsene da Valle Fiorita, in silenzio.
Lo spiritello, tornato nelle sue invisibili
fattezze, si arrabbiò a tal punto da tramutarsi in un vento impetuoso che
sconvolse il prato, spezzò gli steli e strappò i petali di tutte le margherite, cadute
miseramente a terra.
Ai piedi del monte, però, protetta dal
sasso, la bella margherita si era salvata, unico fiore ad essere sfuggito a
tanta distruzione. Ella, finché il giovane aveva contato i suoi petali
sfiorandoli con delicatezza, s’era innamorata: aveva provato pena per quel
giovane afflitto, ammirandone il coraggio della rinuncia. Ora, rimasta sola, senza
più la compagnia delle altre margherite, lo pensava giorno e notte.
A volte lo sognava, immaginando che un giorno sarebbe tornato in quella valle ormai senza fiori. Ma ecco che, di nuovo, si scoraggiava, perché solo un miracolo avrebbe potuto esaudire il suo desiderio.
Quando lo spiritello si accorse che la
margherita, oltre ad essersi salvata, si era innamorata del giovane, si rose di gelosia e assunse le ingannevoli sembianze di una strega paziente e
sollecita: una megera che fingeva di esser buona, in realtà! Anche la
margherita, infatti, aveva cominciato a contare i suoi petali, e andava sospirando:
- M’ama,
non m’ama, m’ama …
- Perché sei tanto infelice? – la interruppe la strega simulando compassione.
- Le
margherite sono state spazzate via e il mio amore se n’è andato per sempre.
Vorrei potessero tornare, – rispose singhiozzando.
- Se
rinunci alla tua corolla il desiderio si avvererà. Non basta contare, bisogna
strappare! - ripeté il maligno nelle vesti della finta
amica.
L’ingenua margherita, credendo alle sue
parole, cominciò dolorosamente a strapparsi i suoi petali, uno ad uno …
- Fermati!
– risuonarono all’improvviso mille voci, un istante prima che il fiore
staccasse il suo ultimo petalo.
- Chi
siete? -
chiese la margherita sorpresa e impaurita.
- Guarda
il cielo!
Il povero fiore, indebolito dalle ferite
che si era inferto, con un solo petalo attaccato al capolino giallo, alzò gli
occhi a fatica e vide in cielo le margherite che erano state falciate dal suo
prato: come tante stelle fiorite, si erano unite a grappoli nell'azzurro sopra di lei per proteggerla dallo spirito malefico.
- Mi
sento sola e ho paura ...
- Noi ti terremo compagnia da quassù.
Ricordi cosa disse il bel giovanotto? "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA". Non dare retta a chi tenta di convincerti del contrario!
A quel punto, le margherite stellate fecero scendere sulla valle lunghissimi petali bianchi, i quali, intrecciandosi
tra loro, formarono una rete fittissima che ingabbiò lo spirito maligno. Lo
consegnarono, quindi, ai potenti giudici della Terra che lo fecero sparire per
sempre.
Ma il loro compito era appena iniziato …
Le margherite si spostarono
insieme alle nuvole e sostarono nel cielo sopra un laghetto. Sulla riva il giovane rassegnato, già sulla
via del ritorno a casa, si era fermato per rinfrescarsi il viso. Specchiandosi
nel lago, al posto della sua immagine vide il riflesso di tante margherite luminose:
per la prima volta non arrossì, ma ammirò lo spettacolo straordinario che si
rifletteva nelle acque cristalline del lago. Le margherite allungarono i loro
petali fino a terra e lo invitarono a salire.
- Dove
mi portate? - chiese titubante il ragazzo.- Fidati di noi! "AMORE E NATURA NON PORTAN SVENTURA" : fosti tu a dirlo, ricordi?
I lunghi petali dei fiori si strinsero tra loro fino a formare una bianca mongolfiera sulla quale prese posto il ragazzo. Insieme alle margherite, egli volò in pianura, dove un rosso papavero si era tolto un petalo da portare a Valle Fiorita, come regalo alla povera margherita. Egli ringraziò il fiore, ripose il dono nella mongolfiera e proseguì il viaggio volando sino alle Alpi: anche la stella alpina aveva voluto offrire un suo petalo, consegnato nelle mani del giovane da un veloce aquilotto. Dalle vette più alte la magica mongolfiera scese, poi, in un fitto bosco, dove un ciclamino, altrettanto generoso, si era privato del suo petalo più bello per mandarlo allo sfortunato fiore di Valle Fiorita.
Così la mongolfiera, guidata dalle
margherite stellate, fece il giro del mondo e raccolse un petalo per ogni tipo
di fiore: tutte le corolle della Terra avevano voluto donarne uno
alla margherita rimasta sola.
- Grazie, Miss Genzianella!
- Bel colore ha il suo petalo, Signor
Ranuncolo!
-
Merci beaucoup, Fleur de Lavande!
Il giovane ringraziava, si sentiva
audace perché poteva finalmente esprimere l’amore racchiuso nel suo cuore.
Una volta che tutti i fiori della Terra ebbero donato il proprio petalo, la mongolfiera atterrò a Valle Fiorita. Stava per scendere il buio e le margherite dissero che sarebbero tornate in cielo ad illuminare la notte. Sciolsero la mongolfiera, ritirarono i lunghi petali e salirono salutando. Il giovane le ringraziò un po’ confuso e un po’ commosso. Dopotutto, era ritornato nel luogo dove il suo sogno d’amore s’era infranto ... Ma adesso era sereno.
Sereno e … stanco! Perciò si addormentò
sull’erba.
La mattina, alle luci dell’alba, il
ragazzo aprì gli occhi e si accorse con meraviglia che la sua margherita era
diventata un fiore incantevole, con la corolla formata dai mille petali che gli
amici le avevano fatto arrivare: era unico e prezioso, perché nato dall’amicizia di tutti i fiori della
Terra. Ogni suo petalo era diverso per forma e colore, e il profumo delicato
rendeva l’aria della valle fresca e salubre. Il giovane si innamorò all’istante
di quel fiore così particolare, e si adoperò affinché fosse conosciuto in tutto
il mondo.
Il Fiore dell’Amicizia - così venne
chiamato in onore dei suoi petali - divenne il simbolo della valle, dove sbocciò perennemente, con qualsiasi clima, in
ogni stagione dell’anno. Uomini e donne di ogni età venivano
da lontano ad ammirarlo, tornandosene a casa sereni per il profondo senso di amicizia
che si respirava a Valle Fiorita.
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Ti scrivo da Valle Fiorita
RispondiEliminaCiao Paola
Letta alle quattro di mattina la tua favola è ancora piu bella, mi farà iniziare la giornata con più speranza...
Grazie 100000
Ti aspetto questa sera alla presentazione di Maurizio
Un abbraccio Jino
...dimenticavo tutto avrei pensato nella vita ma mai di leggere delle favole e divertirmi...
RispondiEliminaJino
Sarebbe bello poter creare un angolo di " Valle Fiorita" in ogni città!
RispondiEliminaFavola bellissima!
Buongiorno, Clara!
EliminaGrazie di cuore, i fiori portano serenità e pace.
Mi fa piacere, Jino!
RispondiEliminaAnch'io inizio bene la giornata trovandomi due messaggi solari. Quando abbiamo un momento così così ... facciamoci un giro a Valle Fiorita e ci sentiremo subito meglio! ;D
Un felice giorno a te e a tutti coloro che passeranno di qui.
Paola
Paola, a parte la bellezza delle tue favole, trovo che tu sia una persona bella e sensibile. Ti sono grato per averti incontrata.Grazie di esserci stata. Grazie Maurizio
EliminaE' un dono e una rarità incontrare persone alle quali senti di poter subito raccontare te stessa.
EliminaQuesta fortuna ho avuto, io, ieri sera.
Grazie a te, Maurizio
Condivido in pieno un tuo pensiero...
RispondiEliminai fiori portano serenità e pace.
Sembra impossibile visto l'importanza di queste parole,
x me è sempre stato cosi.
Molto brava, x scrivere favole ci vuole una sensibilità
fuori dal comune.
Grazie, Anto
EliminaAnche chi ama i fiori come te ha una sensibilità particolare. Per questo ci capiamo anche se siamo distanti ;D
Un abbraccio
Ho provato ad immaginare questo bel fiore dell'amicizia con tutti questi petali colorati e di forma diversa...e pensavo che questa fiaba potrebbe essere letta da qualche insegnante e dai ragazzi di scuola proponendo loro di disegnare questo bel fiore ognuno con la propria tecnica e fantasia e poi si potrebbe allestire una piccola mostra...un modo anche per "studiare" italiano,scienze,disegno... in modo diverso ed accattivante osservando (nella realtà ma anche su internet) i petali di papaveri, stella alpina, ciclamino,genzianella, ranuncolo, lavanda....
RispondiEliminaMa che bell'idea!
EliminaMi piace quando l'arte si unisce all'arte. Speriamo che la proposta venga raccolta da qualche insegnante o educatore, e che poi ci facciano sapere.
Grazie, Anna!