Non ho mai amato i compromessi.
Le mezze misure, i “forse”, i “vedremo”.
Per me le cose o sono bianche o sono nere — e sì, col tempo questa visione non si è addolcita, anzi.
Faccio sempre più fatica a capire quelli che non si espongono,
quelli che magari pensano come me,
ma non mettono neanche un like,
perché devono stare un po’ di qua e un po’ di là.
Perché, si sa, “non si sa mai”.
Molti anni fa, leggendo Hesse, la cercavo la via di mezzo.
Mi sembrava la chiave della saggezza.
Ora invece mi accorgo che quella via, almeno per me, non porta da nessuna parte.
Alla fine uno deve scegliere la strada che gli è più consona,
anche se è in salita, anche se ti lascia da solo.
E allora questo è il mio augurio per il Natale e per il 2026:
che ognuno trovi il coraggio di stare da una parte,
di camminare diritto per la propria strada,
senza paura di sembrare scomodo o diverso.
Perché la via di mezzo, spesso, è solo un modo elegante per non scegliere.
gino