50.000 Euro per il Ritorno dal Bosco, ZERO PER I LIBRI 📚🌲

ASCOLTA IL PODCAST

 

Ritornano gli uomini e gli animali.

Ritornano gerle, scalà, barele, barossi, slite, seghe e segoni.

Ritornano strie, orchi, anguane e salbanei.


E ritorna anche la solita scena: soldi a palate per far festa, briciole per i servizi che servono davvero.

Nelle locandine sembra tutto un grande abbraccio alla tradizione. Poi guardi i numeri e ti passa subito l’entusiasmo:
150.000 euro alle tre proloco, 50.000 euro alla festa, e intanto negozi che chiudono, pizzerie che tirano avanti come possono, medico fantasma, analisi ad Arsiero… e adesso pure la bibliotecaria che sparisce
📕.
Altro che “ritorno”: qua si chiama fuga. E di massa.

E per correttezza: questa volta due consiglieri dell’opposizione (Serafini e Protto) hanno votato contro, e Castelli si è astenuta. Non sono tutti d’accordo, e bene dirlo.


Delibera n. 19 del 24 settembre 2025: Valdastico decide di recedere dal servizio bibliotecario associato.       

 Delibera n. 19

Dal 1° gennaio 2026 si torna alla gestione “fai da te”.
Motivazione ufficiale? “Risparmio” e “più presenza sul territorio”.

Tradotto in veneto semplice:
meno servizio, meno ore, meno competenze.

Arriva una persona a 18 ore, di cui 9 destinate alla biblioteca.
Le altre 9? A tappare buchi in Comune, come il silicone quando piove dentro.
Una bibliotecaria part-time che deve fare anche l’impiegata… e magari nel tempo libero pure l’idraulica
🪑.


Parlo con cognizione di causa: in biblioteca ci ho fatto due anni di volontariato.
E te lo dico chiaro: tra un volontario e una bibliotecaria formata c’è la stessa differenza che c’è tra “so guidare” e “sono pilota”.

Se ci metti solo volontari, il servizio viene giù a pezzi.
Se ci metti una bibliotecaria vera, il paese cresce.
Scegli tu cosa vuoi.


Qualcuno dirà: “Ma tanto non legge nessuno, siamo in 4 gatti”.
Sì, va bene. Ma senza gatti, i topi cominciano a comandare
🐭.
E quando la cultura diventa un hobby, il paese si spegne come una candela al vento.


Una biblioteca non è un magazzino dove buttare libri e sperare che qualcuno li prenda.
È un luogo vivo, dove ti guidano, ti accolgono, ti aprono mondi che da solo non troveresti nemmeno col navigatore
.

Togli la bibliotecaria, togli la cultura.
E quando togli la cultura, il bosco non torna come festa col vin brulè.
Il bosco avanza sul serio: silenzio, abbandono, rami che crescono dove prima c’erano idee
🌲📖.

 

Nota: quanto scritto rappresenta opinioni personali basate su documenti pubblici. Non attribuisco comportamenti illeciti a nessuno e mi limito a commentare fatti amministrativi.

gino