Nella Valle di Mezzo ๐️, tra i monti che custodiscono il silenzio e le strade percorse dai carri dei Mangiatori di Montagne ๐๐จ, giunse voce di una nuova promessa scritta su pergamena ๐:
๐ “L’Unione
dei Servizi”, la chiamarono.
Un patto tra i villaggi, un’alleanza per
condividere forze ๐ช, ridurre
fatiche ⚖️ e donare maggiori benefici al
popolo ๐ฅ.
Ma nessuna mano tese mai il ponte ๐ verso i villaggi vicini.
Non vi furono messaggeri ๐️, non vi
furono Consigli radunati sotto le querce ๐ณ. Solo parole
lasciate a ingiallire sulla carta, come antiche promesse dimenticate ๐.
Il Gran Consiglio ๐ฐ, guidato dal Grande Marinaio ⛵, non levรฒ mai lo sguardo oltre i propri confini ๐ซ. Con il borgo piรน vicino, regnava il silenzio ๐ค.
Era come se ciascuno abitasse in una torre di pietra ๐ฏ, chiuso e sospettoso, mentre il popolo attendeva
invano i frutti ๐ di
quell’unione che non nacque mai.
Eppure, quando giunse il tempo delle urne ๐ณ️, molti scelsero ancora di seguire le stesse
insegne ๐ด.
Forse per abitudine ๐, forse per
fiducia cieca ๐, o forse
perchรฉ le promesse non mantenute, a forza di essere ripetute, finiscono col
sembrare veritร ๐.
Cosรฌ, la Nona Mossa rimase un miraggio ๐ซ️: un sentiero mai tracciato ๐ท, un ponte mai costruito ๐❌, un legame mai intrecciato ๐ค tra la Valle di Mezzo e le terre sorelle.
E la gente, stretta nelle proprie case ๐ , si domandava se un giorno qualcuno avrebbe
avuto il coraggio ๐ก️ di leggere
quelle pergamene ๐ prima di
consegnare di nuovo il destino della valle al Gran Consiglio ๐ฐ e al suo Marinaio ⛵.
gino