Non parliamo dei tempi biblici dei lavori iniziati oramai da oltre un anno e più. Davvero, meglio evitare: sarebbe come sparare sulla Croce Rossa 🚑.
Ma c’è una domanda che ormai, da qualche estate
a questa parte, aleggia tra i vicoli del nostro paese come il profumo di tiglio:
è proprio necessario iniziare i lavori di
rifacimento della piazza ad agosto?
Sì, proprio in quel periodo in cui, per una
breve parentesi, San Pietro si risveglia un po’ dal torpore.
Qualche turista passeggia curioso tra le vie antiche, i “foresti” tornano a
rivedere il paese d’origine, le famiglie organizzano cene in cortile… E noi che
facciamo? Impastiamo la ghiaia, tiriamo su le transenne e giù con la ruspa.
📅 Anche l’anno scorso,
stessa storia. Quest’anno? Rieccoci.
Capisco bene che i lavori servono – nessuno lo mette in dubbio – ma davvero non
si poteva programmare l’ennesimo inizio a
settembre? Quando ormai il flusso turistico cala, le giornate si
accorciano e il paese torna a essere quel silenzioso presepe di pietra?
🚧 Invece no: agosto è
diventato il mese ufficiale del “lavoro in corso”. Con buona pace di chi
sperava di scattare una foto ricordo senza inquadrare un tombino aperto.
E allora ci si chiede:
💬
"Ma è una scelta strategica o semplice
disorganizzazione?"
Perché, se è strategica, forse ci sfugge la logica.
E se è disorganizzazione... be’, allora serve dirlo. E riscrivere le priorità.
In un paese dove si parla spesso di
valorizzazione del territorio, il buon
senso dovrebbe essere il primo mattoncino su cui costruire tutto il
resto 🧱.
gino
📝 Nota di servizio (ma anche di buon senso)
Questo post è una riflessione personale, scritta con tono ironico ma con intento costruttivo.
Non è una denuncia, né un attacco a singoli o enti, ma un invito a pensare insieme a come migliorare il nostro paese, valorizzandolo nei momenti in cui può brillare di più.
Se qualcuno si sente chiamato in causa… non era questo lo scopo. Però magari due domande, ecco, ce le possiamo fare.
