In questi giorni ho ricevuto messaggi. Alcuni garbati, altri meno. Tutti però con lo stesso tono:
Scrivo queste righe non per giustificarmi – non
ne sento il bisogno – ma per condividere una riflessione che va oltre la
mia persona.
Viviamo in un’epoca in cui tutto è comunicazione.
Siamo bombardati da inviti a partecipare, condividere, essere attivi.
Eppure, appena qualcuno osa pensare in modo autonomo – e magari
esprimerlo con ironia, disincanto, spirito critico – ecco che scatta la difesa.
Il sospetto. L’accusa. La predica.
🗣️ Ma la libertà di pensiero è un mio diritto.
E la critica – se onesta, fondata, documentata
– è una forma di amore verso ciò che si vorrebbe migliore.
Io non parlo per odio, né per noia. Parlo perché amo questo territorio,
e perché credo che il silenzio faccia più danni di una voce fuori dal coro.
👉 E soprattutto, io ci metto il nome. Ci metto la faccia. Ci metto l’impegno.
Non mi nascondo dietro l’anonimato. Scrivo apertamente,
firmando ogni parola.
Chi non condivide ciò che scrivo può serenamente
ignorarlo.
Se un programma in TV non piace, si cambia canale.
Se un articolo non piace, non lo si legge.
Nessuno vi obbliga a seguire ciò che pubblico.
Con rispetto. Con idee. Con coraggio.
✍️ Gino Sartori