IL DEGRADO NON FA RUMORE Di Gino Sartori – Pubblicato il 22 maggio 2025

 

 

C’è una via, in ogni paese, che non fa più notizia, ma muore piano.

Una via sepolta sotto reti da letto, vecchie sedie, plastica vintage e ricordi in decomposizione.

Non è colpa di nessuno, si dice.
O forse è colpa di tutti: di chi non guarda, di chi non denuncia.



L’odore passa inosservato, il degrado pure.

“Non si può dire nulla, sennò ti querelano.”
“Eh, ma quello è terreno privato…”
“Guarda che poi si offendono!”

Intanto il paese cade a pezzi — ma con molta educazione.
Il verde cresce, ma solo nelle crepe.
Il turismo morde e fugge.
E l’amministrazione… guarda altrove. 


Sarà che ci sono cresciuto, in queste strade.
C’era un cinema: proiettavano Maciste contro Roma, e accanto a me russava il mitico Koscri Claudio, come un trattore in folle.

C’era un sentiero che portava ai slisseghi, alla chiesa, al mio impiego da chierichetto a tempo pieno con Gianni, Antonuccio e Ulindo.
Anni di servizio talmente devoti che una minima pensioncina INPS non mi dispiacerebbe.

Poi, come spesso accade, si cresce.
I luoghi si rimpiccioliscono, si degradano.
E certe vie hanno deciso di non restare indietro: hanno abbracciato il degrado con passione.

Non starò a descrivervele.
Se siete nostalgici (o masochisti), fatevi una passeggiata.


Io da figlio di questo paese non mi abituo al brutto.

Non voglio far finta di niente.
E continuerò a scriverne.

Perché la bellezza di un paese è una responsabilità.


Nota per i nostri amministratori

Spero vivamente che qualcuno di voi, un giorno non troppo lontano, decida di fare una passeggiata in una qualsiasi delle nostre vie dimenticate.

Non serve molto: bastano due occhi , un po’ di attenzione  e magari un minimo di amor proprio ❤️ per il paese che amministrate.

Evito di mandare una PEC  di segnalazione, tanto so già com’è: casella postale piena , nessuna risposta .

Insomma, fatevi un giro. Ma occhio a dove mettete i piedi. 


📌 Promesse scritte (e dimenticate)

E già che ci siete, rileggete anche il punto 3 del vostro programma elettorale del lontano 2019 (tanto per non dimenticare), dove si parlava di:

“…privilegiando la ristrutturazione degli edifici pubblici già esistenti e conseguendone una loro riqualificazione e destinazione…”


Parole che oggi suonano come un’eco lontana o una promessa rimasta sulla carta.


Gino


“Le opinioni espresse sono personali e si riferiscono a situazioni di degrado osservate in forma generale. Ogni riferimento a persone o luoghi è puramente casuale.”