C’è un luogo magico, nascosto tra le colline di Valdastico, dove i tempi si fermano… letteralmente. Parliamo della Ex Canonica dei Forni, che da quasi due anni dovrebbe essere un ostello. Sì, avete capito bene: un ostello! Per chi? Beh, questa è una bella domanda.
Il progetto, dal modico costo di 417.500,224 euro (quelle cifre decimali
fanno capire che è tutto calcolato al millesimo, vero?), è ancora un miraggio.
I lavori, iniziati con grande entusiasmo, avrebbero dovuto essere completati il
22 agosto 2023. Oggi, invece, possiamo ammirare un cantiere che pare più un set
per un documentario sulle rovine moderne.
La scena è surreale: un bar a pochi metri dal cantiere, con clienti che
commentano con ironia ("Lo finiranno prima o poi, magari con gli elfi di
Babbo Natale!") o che semplicemente tirano dritto, troppo impegnati a
discutere del meteo o dell’ultima partita. E poi c’è il traffico… non quello
dei pellegrini, che dovrebbero essere i futuri ospiti dell’ostello, ma dei
camion della cava, che sfrecciano a velocità da Gran Premio, regalando
vibrazioni gratuite ai tavolini del bar.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere: davvero ci serve un ostello in un
posto dove i pellegrini sono più rari delle comete? E, se mai dovesse essere
completato, cosa ne faremo di questa struttura? Un museo del "progetto
incompiuto"? Un centro per studiare l’arte di spendere soldi pubblici in
modo creativo?
Lo ammetto, forse sono io che mi faccio troppi problemi. Mi dicono persino
che questa è una questione politica. Ma cosa c’è di politico nel voler capire
perché spendiamo così tanti soldi per un progetto che sembra nato senza senso e
senza futuro? Forse sono io che non riesco a farmi una risata e a prendermela
con filosofia. Forse dovrei sedermi al bar, ordinare un caffè e unirmi al coro
di chiacchiere leggere.
Eppure, un pensiero non mi abbandona: quei soldi, quei 417.500,224 euro,
sono anche nostri. Forse, tra un commento ironico e un sorso di caffè, dovremmo
iniziare a fare domande serie. O magari no, forse va bene così: l’ostello sarà
pronto per ospitare… chissà chi, chissà quando. E noi, nel frattempo, potremo
dire di aver vissuto l’epoca gloriosa della Canonica dei Forni.