UN PASSO DOPO L'ALTRO: IL CAMMINO DI SANTIAGO DE COMPOSTELA

Cari blog-pellegrini,
oggi per la prima volta in questo blog-pellegrinaggio prenderemo …. Il bus !!
E sì, la strada da Santiago a Finisterre è un po’ lunga da fare a piedi e non abbiamo molto tempo, abbiamo solo un giorno per raggiungere l’oceano e quindi, ci presentiamo di buon mattino alla stazione dei bus di Santiago e saliamo su quello che in circa due ore, ci porterà a Finisterre.
La strada è varia, un po’ tortuosa, ma quando intravediamo le scogliere capiamo subito che manca poco.

Quando arriviamo a Finisterre, il bus si ferma nella piccola piazzetta dove si erge un monumento dedicato ai viaggiatori. Finisterre è veramente una bellissima città di mare, le casette piccole, colorate, le barche ormeggiate, le reti stese … che piccolo posto incantato.

Ma la nostra meta è un’altra, non è molto lontana, un paio di km da fare a piedi per raggiungere Cabo de Finisterre. La giornata è stupenda, le acque luccicano di fronte ai nostri occhi.

Non portiamo lo zaino … che strano camminare senza !!! Un po’ ci manca … Ma eccolo là in lontananza il Faro.

Il passo si fa più veloce,  quasi di corsa arriviamo di fronte al faro che maestoso si erge di fronte a noi poi giù per la stadina per raggiungere la piattaforma dove chi vuole può bruciare qualche oggetto che ha portato con sé lungo il Cammino.

Questa è una tradizione per testimoniare che dopo il Cammino, il passato è stato simbolicamente " bruciato" e una nuova vita si è aperta davanti a noi.

Ma un’altra cosa è per noi importante da vedere, è piccola, in confronto alla costruzione che vediamo davanti, ma la scritta impressa è molto importante: è il paracarro del km zero: il nostro cammino è compiuto.

Miei cari amici, compagni di viaggio siamo arrivati, grazie di aver condiviso il ricordo di questo bel viaggio, un’esperienza indimenticabile che consiglio a tutti. Magari un giorno ci ritroveremo con lo zaino proprio lungo le strada del Cammino, chi lo può sapere.
Un abbraccio a tutti quelli che hanno seguito il blog e un grazie a Gino che ha colto con entusiasmo l’idea di raccontare questa esperienza.
Alla prossima. Ciao
Romina