26 aprile 2013

E' arrivata la primavera

Una distesa di colore giallo davanti ai nostri occhi, ma cosa e' successo ?
Il sole e' arrivato sulla Terra ?
Ma no, davanti a noi sono fioriti i Ranunculus acris, ovvero, i Ranuncoli.



Il Ranuncolo è una pianta erbacea perenne, con fusto eretto e ramificato, dell'altezza di 2-7 dm.
Ha foglie basali lungamente picciolate, a contorno pentagonale e profondamente palmato-partite; quelle caulinari, invece, sono progressivamente più piccole. Si presentano sovente macchiate di bruno. I fiori, riuniti in corimbi, hanno corolla gialla formata da 5 petali. La pianta è molto comune nei prati, nei pascoli e nei luoghi erbosi incolti, dal piano sino a 1.600 m. Il ranuncolo è una specie estremamente velenosa da fresca, poiché contiene la canfora di ranuncolo, un principio attivo che però si distrugge con l'essicazione. La pianta è dotata di proprietà revulsive.
Negli usi locali, il Ranuncolo serviva principalmente contro la sciatica. Si raccoglievano le piante fresche, che venivano tagliuzzate e pestate con un mortaio, quindi si applicava direttamente la poltiglia al calcagno o appena sopra la caviglia dell'arto dolente. Dopo qualche ora si formava una grossa vescica, che veniva bucata con un ago per favorirne lo svuotamento del liquido sieroso. A questo punto il dolore era scomparso, spesso in modo durevole.
Si provvedeva quindi a medicare la flittena con l'applicazione di foglie di Piantaggine maggiore unte con olio d'oliva o burro. L'impiastro vescicante veniva applicato anche in altre parti del corpo (ginocchio, spalle etc.), per lenire i dolori artritici e  gottosi. Talvolta, per gli stessi scopi, al Ranuncolo si aggiungeva grasso animale, farina di senape o altre erbe rubefacenti.


Fonte: " Le piante medicinali dell' Altopiano di Asiago " di Antonio Cantele.


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