L'origine del termine Kangchenjunga è incerta e controversa ma una delle versioni più diffuse è quella che attribuisce alla parola la traduzione "cinque forzieri della grande neve" con riferimento ai cinque picchi di cui è composto il massiccio. Fu scalato per la prima volta nel 1955 da George Band e Joe Brown, facenti parti di una spedizione inglese guidata da Charles Evans.
Dopo
tanto camminare siamo arrivati in vetta al Kangchenjunga ed ecco che ci
ricordiamo questa storia zen, sentita ieri sera nel nostro immaginario campo
base:
Un guerriero di nome
Nobushige andò da Hakuin, (il grande maestro zen), e chiese: “ esistono davvero
il cielo e l’inferno? ” “ chi sei? ”, volle sapere Hakuin. “ Sono un samurai ”,
rispose il guerriero. “ Tu un guerriero! ”, esclamò Hakuin. “ Quale signore ti
vorrebbe mai al tuo servizio? La tua faccia è quella del mendicante ”.
Nobushige si offese e iniziò a sguainare la spada, ma Hakuin continuò: “ e così
hai anche una spada, ma probabilmente e’ troppo debole per tagliarmi il collo ”.
Quando Nobushige sguainò completamente la spada, Hakuin disse: “ ecco che si
aprono le porte dell’inferno ”. Allora il samurai, percependo la forza del
Maestro, rinfoderò la spada e si inchinò. “ Ecco che si aprono le porte del
cielo ” disse Hakuin.
Quante volte la vita ci porta sulla strada della
rabbia, della paura , ma rispondere in modo negativo alle avversità che si
incontrano nel cammino porta solo ad aumentare le nostre difficoltà.
In questi casi dobbiamo considerare il tutto come
un breve temporale, tante piccole, piccolissime goccioline che grazie alla
nostra buona volontà nei cambiamenti, sempre in positivo, si asciugano in poco
tempo.
Fonti: per le notizie alpinistiche: wikipedia e per la storia zen: Zen Flesh, Zen Bones
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15 marzo 2013
Attraverso gli 8000 dell' Himalaya pensando alla filosofia zen
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Bella lezione molto semplice e chiara...sicuramente da applicare con fatica...ma a cominciare da noi stessi e ogni giorno....una ginnastica dello spirito....ne abbiamo tutti bisogno.
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