28 gennaio 2013

"IL PIGLIAMOSCHE" by Luigi Sebastiani



NOME SCIENTIFICO: Muscicapa striata
Ordine: Passeriformi
Famiglia: Muscicapidi

La taglia media del Pigliamosche è 14 centimetri di lunghezza per 16 grammi di peso. La silhouette è caratterizzata da lunghe ali e una lunga coda. Gli uccelli adulti hanno nella parte superiore un piumaggio che va dal grigio al marroncino. Nella parte inferiore sono biancastri con striature deboli e scure. Le zampe sono corte e nerastre come il becco. I piccoli sono di colore più marroncino degli adulti. Sulla schiena hanno un margine chiaro nelle piume; il piumaggio è di aspetto completamente coperto di macchie.
Vive nelle foreste soleggiate, nei parchi, nei giardini e nei frutteti, preferendo le superfici aperte con una quantità di alberi sparsi. In Italia è sia nidificante sia di passo, anche se sta subendo una riduzione notevole. Caccia insetti volanti cogliendoli alla sprovvista. Si nota perché normalmente nella posizione di caccia arretra con le ali e la coda e poi vola verso l'alto per un paio di metri per arraffare gli insetti.
Nidifica da metà maggio a metà luglio, costruendo un nido a forma di ciotola all'aperto, ma accetta volentieri anche nidi artificiali aperti. Ogni covata è composta in media da 4-6 uova. A differenza di molti altri uccelli il Pigliamosche riesce a distinguere tra le proprie uova e quelle di un'altra specie. Per nidificare evita aree aperte prive di alberi e cespugli e zone densamente forestate, aree montane esposte o aride. Non ha problemi ad occupare anche ambienti umani a patto che offrano adeguati territori di caccia, come viali alberati, parchi urbani, cimiteri, giardini, frutteti.
La distribuzione degli inanellamenti è concentrata nelle regioni settentrionali, soprattutto in ambiti prealpini, con catture che riguardano principalmente soggetti in transito post-nuziale. Le località di cattura sono numerose anche a Sud degli Appennini, con catture riferite essenzialmente alla migrazione di ritorno. I totali annuali degli inanellamenti mostrano andamento irregolare negli anni ’80, con un massimo storico superiore ai 3.000 individui nel 1990, cui segue una costante diminuzione dei soggetti marcati annualmente. Le ricatture in Italia riguardano uccelli provenienti da poche centinaia fino ad oltre 3.500 chilometri. I Paesi maggiormente rappresentati sono Finlandia e Svezia, seguiti da Germania e Norvegia. Le regioni dell’Italia meridionale sono interessate soprattutto dalla presenza di soggetti di origine più orientale.

Il suo cibo preferito – come indica il nome senza ombra di dubbio – sono gli insetti volanti. Per cacciarli il più delle volte sceglie un "posatoio di caccia", cioè un punto sopraelevato come la cima di un palo o l'estremità di un rametto secco. Qui il Pigliamosche si appollaia, pronto a spiccare il volo per catturare le prede che volano nelle vicinanze per poi ritornare nuovamente al proprio posatoio. Ma il Pigliamosche è anche un uccello estremamente furbo: a differenza delle altre specie ha imparato a distinguere tra le proprie uova e quelle del Cuculo, che oggi dunque si guarda bene dall’invaderne il nido.

Fonte testo: www.uccellidaproteggere.it

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