10 dicembre 2012

"Il Verdone" by Luigi Sebastiani

 
Ordine: Passeriformes Famiglia: Fringillidae
Il Verdone è un piccolo e tozzo passeriforme molto adattabile presente in tutta Italia e in Europa, fino alle coste dell'Africa del Nord e al Medio Oriente. Lungo circa 15 centimetri e dal peso che difficilmente supera i 30 grammi, la sua apertura alare di 25-28 centimetri non fa di lui un buon volatore: preferisce passare di ramo in ramo e muoversi solo per nutrirsi.
Di colore complessivamente verde e oliva con sfumature gialle e oro, ha le punte delle piume dorsali più scure e una marcata linea gialla su ali e coda. Il suo becco, conico e massiccio è color carnicino-biancastro, poco più chiaro delle zampe. La femmina si distingue dal maschio per una modesta opacità dei colori, mentre i giovani sono rigati di bruno.
Questa specie particolarmente vivace e socievole vive in piccoli gruppi anche misti a cardellini e altri Fringillidi, e predilige gli habitat con una ricca vegetazione come frutteti, parchi, giardini e tutti i luoghi con molti alberi e siepi dove raggiunge un mimetismo quasi perfetto. Non disdegnano le zone urbane, purché appunto sia presente vegetazione.
La maggior parte degli esemplari sono stazionari, mentre altri svernano in aree più calde per preparasi alla riproduzione che avviene tra primavera ed estate con un massimo di due covate da 4-5 uova azzurrine o puntinate di rosso scuro in nidi di rami e muschio posti sugli alberi. La femmina esegue la cova di circa due settimane mentre il maschio si adopera per procurare semi e cereali – che costituiscono la dieta principale di questa specie –, bacche, piccoli insetti o larve. Dopo due-tre settimane dalla schiusa i piccoli escono dal nido.
Estate. Un fruscio in mezzo a una siepe. Impossibile scorgere se sia una foglia che cade, una lucertola o un piccolo roditore. Un guizzo, e il mistero si svela. Un piccolo uccellino verde sbuca dalle altrettanto verdi foglie per posarsi su un ramo poco più in su. Veloce e dall'aspetto intelligente, una linea gialla sulle ali per perfezionare il suo mimetismo, il Verdone si guarda in giro, canta qualche nota, e senza pensarci su è già libero nel cielo alla ricerca del prossimo chicco di grano o di un mirtillo. Il colore è decisivo per il suo nome: chloris significa in greco “verde-giallastro”; nella mitologia inoltre Chloris – che i Romani chiamavano Flora – era la ninfa dalla pelle pallida, e quando parlava dalla sua bocca sgorgavano rose. Essendo il Verdone un uccello che raramente abbandona le fronde degli alberi, “chloris” è dunque doppiamente azzeccato.
Canto
La voce del Verdone è acuta e squillante, e il canto di questa specie è molto variegato. Emette cinguettii serrati ripetitivi intervallati da pause brevi, cambiando tono quando cambia velocità; in alternativa canta con fischi simili a cigolii che terminano con una nota più acuta. 
È uso cantare anche in volo: quando lo fa passa da un volo ondulato a un volo circolare con battiti lenti delle ali. 
In inverno è molto più difficile individuarlo poiché è molto più discreto e taciturno rispetto all'estate, segno che usa la voce per segnalare la sua presenza ad altri verdoni o alle femmine e che non potendo usare le foglie per mimetizzarsi cerca perlomeno di non farsi sentire.
 
 
Fonte: www.uccellidaproteggere.it
Il primo portale sullo stato di conservazione dell’avifauna in Italia
 

1 commento:

  1. Finalmente ho capito chi è l'uccellino che canta sul melo e sul ciliegio nel periodo del taglio del mais emettendo strani trilli continuati fino a sfinirmi. Ho capito anche perchè non riesco mai a vederlo data la sua mimetizzazione naturale nelle foglie!!!Grazie a Paola e Sebastiani da Floriana

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