Il Vespaiolo
Cari amici del blog rieccomi a scrivere e a parlare di vino. Dopo avervi deliziato con il Torcolato, mi sembra doveroso dare un pò di spazio anche al Vespaiolo, vino che caratterizza la DOC Breganze e che solo in questa zona l’uva vespaiola cresce rigogliosa.
Il suo nome sembra sia nato proprio perchè api e vespe amano quest’uva particolarmente zuccherina e profumata e ne sono quindi attratte. Non vi sono dati certi sulla sua origine, ma sembra che siano stati i monaci Benedettini che nei loro spostamenti dall’Italia Centrale al Nord abbiano portato le prime barbatelle di questo vitigno e ad essi si deve una intensa opera di bonifica e messa a coltura di queste aree, dove si insediarono nel Monastero di S. Biagio a Mason Vic.no.
Negli archivi storici ci sono numerosi documenti che testimoniano la presenza di questo e di altri vitigni in questi luoghi.
Intorno al 1300 la viticoltura emerge come componente fondamentale dell’attività agricola locale, documentata in atti notarili, inventari di cantina, dispute tra proprietari e affittuari. Questa presenza, sempre più rilevante anche dal punto di vista economico, trova la sua consacrazione in quella vera e propria “guida ai vini vicentini” ante litteram che è il “Roccolo ditirambo” di Aureliano Acanti. In questo testo i vini breganzesi vengono elencati e celebrati per la loro bontà, in particolare il vespaiolo.
Per tutto il ‘700 la produzione vinicola resta legata alle grandi famiglie nobiliari padovane o vicentine che hanno nel circondario di Breganze ville e poderi. Solo dalla metà dell’800, con la progressiva decadenza di queste famiglie e l’affermarsi di una borghesia agraria, si afferma una realtà produttiva più moderna e finalizzata al commercio del vino.
Ma a mettere fine a una fiorente attività produttiva arrivano due flagelli uno dopo l’altro, la fillossera e l’oidio due malattie fungine che mettono in ginocchio la viticoltura storica, dopo pochi anni arriva la guerra che colpisce anche quei contadini che erano riusciti a salvare i loro vigneti ricorrendo all’uso di portainnesti americani.
La produzione vinicola, ridotta a livelli assai modesti rimane circoscritta al consumo famigliare dei contadini e coloro che ne producevano maggiori quantità, lo vendevano sfuso alle “osterie” dei paesi vicini. Ma nel dopoguerra le cose cominciano a cambiare, con la ricostruzione del territorio e la ripresa delle coltivazioni, vengono messe a dimora anche nuove barbatelle di vespaiolo vitigno autoctono che nel corso degli anni si è affermato con la sua personalità trovando a pieno titolo un posto nel panorama viticolo italiano.
Nel 1968 a Breganze arriva la prima Denominazione di Origine Controllata includendo anche il Vespaiolo.
L’uva vespaiola localmente viene anche chiamata con i sinonimi bresparola, vespara e vesparola; è una varietà a bacca bianca con un ciclo vegetativo abbastanza lungo e che matura nell’ultima decade di settembre. Il Breganze Vespaiolo viene commercializzato anche nella tipologia Superiore e Spumante: il primo deve avere un titolo alcolometrico totale minimo di 11% vol., il Superiore di12% vol., la tipologia Spumante viene prodotto con il metodo Charmat ossia con la rifermentazione in vasche d’acciaio. Il disciplinare prevede un minimo di 85% di uva vespaiola lasciando un margine del 15% per l’aggiunta eventuale di altre uve prodotte localmente.
Grandi passi hanno compiuto i viticoltori per migliorare la qualità di questo vino, che negli anni scorsi non era molto apprezzato per la sua spiccata e caratteristica acidità, ma che oggi, con il miglioramento delle tecniche di coltivazione e di produzione (diradamenti, pressatura soffice, ecc.) producono vini apprezzati in Italia e all’estero.
Se la DOC Breganze è arrivata così in alto è anche merito del lavoro fatto da Fausto Maculan che ha fatto conoscere attraverso i suoi prodotti questo territorio anche oltreoceano. Ha portato le sue conoscenze apprese all’estero ai viticoltori della zona, sradicando consuetudini che impedivano la crescita della qualità di questi vini.
Nel 1982 nasce il Consorzio Tutela Vini DOC Breganze con lo scopo di promuovere, tutelare e valorizzare le numerose tipologie prodotte nel territorio. Cinque erano i soci che aderirono nel 1982, sedici sono quelle che appartengono al Consorzio, oggi.
Tutti producono numerose tipologie, dal Merlot al Cabernet, dal Sauvignon al Pinot grigio, ma fra essi c’è anche chi vuole rilanciare vecchi vitigni autoctoni come il Groppello, la Gruaja, il Marzemino bianco chiamato Sciampagna, il Pedevenda o la Bianchetta, ma di questi potremmo parlarne un’altra volta.
Ho raccontato qualcosa sul Vespaiolo e non posso dimenticare il nuovo nato della DOC Brerganze, il primo Spumante Metodo Classico prodotto dall’Azienda Agricola Todeschini-Vigne di Val Zaccona di Fara Vicentino.
Giuliano Todeschini ha creduto fortemente nella vocazione spumantistica dell’uva Vespaiola, per la sua naturale predisposizione all’invecchiamento e così nel 2009 ha prodotto appena 2500 bottiglie, le ha messe a dimora per 19 mesi sui propri lieviti dove è avvenuta la rifermentazione in bottiglia e lo scorso dicembre nella prestigiosa cornice del Castello Porto Colleoni di Thiene lo ha presentato alla stampa. Una scommessa vinta in partenza, perchè questo vino si presenta subito con bollicine fini, numerose e persistenti, il miele di acacia, i sentori di frutta tropicale in particolare il mango, le erbe balsamiche e i fiori di sambuco invadono le narici, in bocca è morbido, cremoso, elegante e molto ben equilibrato. Può essere abbinato a tutto pasto, dagli antipasti ai secondi soprattutto se a base di pesce.
Uno spumante con la S maiuscola che sarà sicuramente copiato da altri produttori di Vespaiolo.
Il Vespaiolo “fermo” ha colore giallo paglierino con riflessi verdolini in gioventù, un profumo di buona intensità , elegante e non aggressivo, con sentori floreali e fruttati come l’acacia e gli agrumi, per evolversi in mela cotogna, mandorla e gradevoli note minerali con l’affinamento. In bocca presenta una freschezza invidiabile per la presenza di una naturale acidità che lo rende adatto a piatti impegnativi, anche grassi e untuosi. Localmente lo si sposa tradizionalmente con gli asparagi alla bassanese e il baccalà alla vicentina, ma altrettanto bene accompagna piatti di pesce anche crudo.
ヴェスパイオーロ
ブログ読者の皆さんに再びワインの話題をお届けしたい。前回はトルコラートを紹介したが、DOCブレガンツェの代表的なワインであるヴェスパイオーロも忘れてならないだろう。ブレガンツェはヴェスパイオーラ種ブドウの生育に非常に適した唯一の地域である。
ヴェスパイオーラという名はその特徴である強い甘みと香りにミツバチやベスパ(スズメバチ)が引きよせられることに由来するようだ。確かな資料は残っていないが、ベネディクト会修道士がイタリア中部から北部に移った際にもたらした苗木がこの地に最初に植えられたヴェスパイオーラ種とされる。彼らはこの地を定住の地としてメイソン・ヴィチェンティーノにサン・ビアージョ修道院を構え、厳しい開墾作業の後、ヴェスパイオーラ種を栽培した。
ここでヴェスパイオーラ種をはじめとするブドウが栽培されていたことが数々の古文資料に記されている。
1300年頃にはブドウ栽培がこの地域の農家の欠かない営みとなったことが、公文書、ワイン貯蔵庫の在庫記録、地主と借地人の係争記録などから分かる。ブドウ栽培は地域にとり経済的な重要性を増していっただけでなく、アウレリアーノ・アカンティが著したヴィチェンツァ・ワインのガイドブックである「Roccolo ditirambo」(ロコロ賛歌)では美味しいワインとしてブレガンツェのワインを挙げ、特にヴェスパイオーを称賛している。
1700年代のワイン生産はブレガンツェ周辺に別荘や農場を構えるパドバやヴィチェンツァの大貴族によるものだった。ワインを商品としてより近代的な方法で生産するようになったのはこうした貴族が次第に没落する一方で中産階級の大地主が台頭してきた1800年代半ばになってからである。
だが、こうして盛んになったワイン生産は2つの災難によって下火になる。病害(ブドウネアブラムシ、オイディウム菌)がこの歴史に残るブドウ栽培に壊滅的な打撃を与えた。一部の農家は接木を利用してブドウ畑をなんとか守ったが、そこにほどなくして戦争が襲った。
ブドウ栽培は主な生産者であった農家や周辺の人々が自家用に消費する量を賄う程度の規模にまで縮小され、ワインは近隣の村の居酒屋(オステリア)に量り売りされた。だが戦後になると状況は変わり始めた。農地が回復され、栽培が再び活発化し、この土地で育ったヴェスパイオーロ種の新しい苗木が植えられるようになった。長い年月の中でその個性は次第に認められ、イタリア・ワインの世界で確かな位置を占めるようになった。
1968年、ブレガンツェのワインはヴェスパイオーロも含め、初めてDenominazione di Origine Controllata(原産地呼称統制保証)に認定された。
白ブドウの1種であるヴェスパイオーロ種は地元ではブレスパローラ、ヴェスパーラ、ヴェスパローラとも呼ばれる。生育期はかなり長く、9月下旬に熟す。ブレガンツェ・ヴェスパイオーロはスーペリオーレとスプマンテとしても販売されている。スーペリオーレはアルコール度11%以上、スプマンテは12度以上とされている。スプマンテはシャルマ方式、すなわちタンク内で二次発酵までさせてから瓶詰する。使用するブドウの最低85%はヴェスパイオーロ種と定められており、残りの15%は地元で栽培される他の品種を使用する。
ワインの品質向上を目指してブドウ栽培は大きな進歩を遂げた。かつては酸味が際立っているためにさほど評価されなかったが、今では栽培方法や生産方法(剪定、軽度圧縮など)が向上した結果、イタリア国内だけでなく海外でも評価されるようになった。
DOCブレガンツェが今では高く評価されているとすれば、それはファウスト・マクランが生産するワインを通じてブレガンツェの名を米国にまで知らしめた功績を称えるべきだろう。マクランは海外で学んだ知識を地元のブドウ栽培に取り入れ、ワインの品質向上の妨げとなっていた従来の慣習を一掃した。
1982年、地域で生産されている様々な種類のワインの振興、保護、評価の向上を図る目的でil Consorzio Tutela Vini DOC Breganze(DOCブレガンツェ・ワイン保護組合)が設立された。1982年当時、共同組合の加入生産者は5社だったが、現在は17社となっている。
どの生産者もメルローからカベルネ、ソーヴィニヨンからピーノ・グリジョまで多彩な品種のワインを生産している。グロペッロ、グルアージャ、シャンパーニャとも呼ばれるメルゼミーノ・ビアンコ、ペデヴェンダ、ビアンケッタなど、古くからの地元特産の品種を復活させたいと考えている生産者もいるが、これらの紹介は別の機会に譲る。
ヴェスパイオーロについて語る際に忘れてならないのはDOCブレガンツェの新顔である。それはファラ・ヴィチェンティーノにあるアジェンダ・アグリコーラ・ドデスキーニ-ヴィニエ・ディ・ヴァル・ザッコーナが初めて生産したスプマンテ・メトド・クラッシコ である。
ジュリアーノ・トデスキーニは自然に熟成する性質を持つヴェスパイオーロ種はスプマンテに適していると考え、2009年にわずか2,500本だが生産し、19ヶ月間寝かせて瓶の中で自然の力で発酵させた。そして昨年12月、ティエーネのポルト・コッレオーニ城という素晴らしい舞台でマスコミに披露した。高い評価を得るのは間違いなかった。瓶を開けると無数の細かい気泡がいつまでも消えず、アカシアの蜂蜜、熱帯の果物、特にマンゴ、ハーブ、サンブーコ(ニワトコ)を思わせる香りが鼻をくすぐり、口当たりは柔らかく、なめらかで上品、そして非常にバランスが取れている。アンティパストからセコンドまでどの皿にもあうが、特に魚料理にうってつけである。
他のヴェスパイオーロ生産者が真似するのは間違いなしの唯一無二のスプマンテである。非発泡性のヴェスパイオーロは、若いときは麦わら色の中に濃緑色の陰影を湛え、香りはしっかりしているが押しつけがましさはなく上品である。アカシアや柑橘類などの花や果実を思わせる。熟成が進むと、マルメロ、アーモンド、心地よいミネラルの風味を感じさせる。口に含むとうっとりするほどみずみずしい自然な酸味が広がる。手の込んだ料理にあい、こってりした料理ともいける。地元ではバッサーノ風産アスパラとヴィチェンツァ風バッカラ(タラ)と合わせるのが伝統的な楽しみ方だが、刺身など魚料理との相性もいい。
Traduzione di Sumiko Kato
Rientro adesso nel blog dopo una vacanza piuttosto lunga senza computer ( mi siete mancati!!!) e leggo piacevolmente la storia di una altro vino veneto. Veramente molto interessante anche per chi, come me, non è un appassionato di vini! Dopo aver letto quello che Rosanna scrive penso che il "nettare degli Dei" acquisti più gusto e sapore.
RispondiEliminaCome sempre complimenti.
Clara