In questi giorni il paese è pieno di locandine colorate che spiegano come prenotare il campo da tennis comunale.
Tutto chiaro, tutto semplice… almeno a guardarle.
Poi provi a prenotare davvero, e
capisci subito che la semplicità è solo sulla
carta.
Serve entrare nel portale del Comune, capire dove cliccare, registrarsi, autenticarsi
con SPID, collegarsi al PagoPA, e sperare che tutto fili liscio.
Già solo questo basterebbe a far passare la voglia a chiunque 😅.
E infatti — sorpresa — molti preferiscono
giocare gratis, perché districarsi tra moduli e codici sembra più
difficile che rispondere al servizio di una seconda di Sinner 🎾.
Io stesso ci ho provato: dopo dieci passaggi e cento schermate, sono
arrivato al PagoPA… e lì ho
deciso di lasciar perdere 🧾🙄.
Perché se per prenotare un’ora di tennis devo fare un corso da impiegato
comunale, allora c’è qualcosa che non va.
Non lo dico solo io: me l’hanno detto i miei vecchi amici tennisti con cui ho giocato per anni 🎾.
“Vogliamo pagare e non ci riusciamo!” mi dicono.
Tutti si sono scontrati con lo stesso muro
burocratico.
Il risultato? Un sistema che scoraggia
invece di invogliare.
Eppure il nuovo centro sportivo è molto bello, costruito con cura
e con un potenziale enorme 🏟️.
Ma se poi non si riesce a gestirlo in
modo pratico e funzionale, rischia di andare in rovina nel giro di poco tempo ⏳.
Anche perché, ricordiamolo, il campo da
tennis è uno solo, e basterebbe poco per organizzarlo bene.
Io penso che chi ha creato il percorso a ostacoli di questa
prenotazione
o non ha mai visto come funzionano davvero le prenotazioni online dei campi da tennis,
o non ha mai provato a fare una prenotazione pratica sul sistema che lui stesso
ha progettato.
Perché se lo avesse fatto, si sarebbe accorto subito di quanto tutto questo sia
macchinoso e scoraggiante.
Per questo ho deciso di inviare una PEC al Comune 📩,
allegando due preventivi di
aziende specializzate:
• una che crea portali dedicati
semplici e intuitivi,
• l’altra che offre servizi completi di
prenotazione online.
I due preventivi li
inserirò a lato di questo post,
così chiunque possa vederli e farsi un’idea di quanto sarebbe facile avere un
sistema efficiente.
Tra l’altro, queste stesse ditte potrebbero
gestire anche il campetto da calcetto,
che — da quel che mi risulta — è attualmente
gratuito.
Siamo proprio il paese del Bengodi
🤷♂️.
Non è pensabile che un Comune voglia “reinternalizzare tutto” se poi non è in grado di gestire nemmeno le basi.
Un servizio pubblico deve essere accessibile, non un percorso a ostacoli.
I miei amici tennisti, oltre a segnalare il problema,
hanno anche proposto delle soluzioni,
ma sono rimasti inascoltati 🙉.
A questo punto, forse, sarebbe meglio tornare
al vecchio sistema: un tabellone
gestito da un bar,
che si prendeva l’onere delle prenotazioni, come si è sempre fatto.
Almeno allora si giocava davvero…
e non si perdeva tempo a combattere con lo SPID 😤.
✍️ gino




