🚖 Il mio mestiere muore andiamo verso il robotaxi

ASCOLTA IL PODCAST

 

Ho iniziato a fare il taxista – anche se in realtà sono NCC – a metà del 2018. Ricordo che lessi un articolo che parlava di “robotaxi”, cioè auto senza conducente 🤖🚗. Dicevano che nel 2030 il mio lavoro sarebbe sparito. Pensai subito a Sora Lella e alla sua frase: “annamo bene”. Poi mi rassicurai: nel 2030 sarei stato già in pensione.

E invece no. Nel 2025 la cosa si sta avverando.

I robotaxi non sono più fantascienza. In città come San Francisco, Los Angeles, Pechino o Shanghai la gente ci sale come se fosse la cosa più normale del mondo 🌍. Auto senza conducente che ti portano a destinazione senza chiederti “contanti o carta?”.

Le aziende che li gestiscono stanno crescendo a vista d’occhio e già ora macinano centinaia di migliaia di corse alla settimana. In Cina ci sono intere zone dove un passaggio in robotaxi costa molto meno di un taxi tradizionale 💸.

I dati dicono anche che fanno meno incidenti, soprattutto con pedoni e ciclisti 🚶‍♂️🚴, e che lavorano più ore al giorno rispetto a noi umani.

Certo, non mancano i problemi: a San Francisco ci sono state proteste 😡 e in alcuni casi hanno dovuto rimettere un autista a bordo. In Europa ci si muove più lentamente, ma anche qui i test sono già iniziati. Insomma: la tecnologia è pronta. Quello che manca è la voglia di accettarla.

A dicembre scorso eravamo in pizzeria 🍕 con una decina di colleghi. Ne parlai e mi dissero che è un problema lontano, che non ci toccherà mai. Io invece seguo l’IA e vedo che corre in tutti i campi. Perfino questa voce che sentite nel podcast e la musica di sottofondo sono generate dall’intelligenza artificiale 🎶🤖.

Le previsioni del 2018 temo che saranno rispettate. Il lato positivo? Nel 2026 vado in pensione 🎉. Il lato negativo? Che il mondo cambia più veloce di quanto vogliamo ammettere.

E resta un dubbio amletico: e se poi inventano pure i robot pensionati? Quelli non costano niente… e noi cosa facciamo?
Forse è meglio cominciare a pensarci
🤔.


gino