“Il Ponte che Si Stringeva” Una leggenda dalla Valle di Mezzo 🏞️

 


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👉 Durante i miei tanti passaggi sul ponte reale di Pedescala, mi è venuta in mente questa fiaba. Una storia tra realtà e fantasia, ispirata ai ponti stretti e alle promesse larghe.

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Tanto tempo fa, quando le nebbie del Tempo non avevano ancora velato i ricordi degli uomini e le mappe non distinguevano ancora tra la Terra di Sopra e la Terra di Sotto, esisteva una valle incantata chiamata la Valle di Mezzo.

In quel luogo di boschi antichi 🌲 e sentieri battuti da gnomi, carrettieri e contadini, vi era un ponte possente che univa due mondi: il versante del Sole ☀️ e quello dell’Ombra 🌑. Era chiamato il Ponte di Pedescala, ed era largo abbastanza da lasciar passare, fianco a fianco, due carri trainati da buoi lenti e testardi 🐂🐂.

Quel ponte era più di un passaggio: era la vita stessa della valle. Gli animali ci passavano, gli innamorati ci si incontravano al centro 💕, i vecchi si sedevano ai bordi a raccontare storie di draghi 🐉 e guerre mai combattute.

Ma il tempo cambiò.

Un giorno giunse nella Valle di Mezzo un nuovo governatore, un uomo bravo nelle parole e generoso nei proclami 📢.
“Fioriremo!” diceva. “Abbelliremo ogni pietra, ogni ponte, ogni angolo di questa valle dimenticata dagli dei!”

Il popolo, stanco di pietre grigie e travi vecchie, applaudì 👏.
Il governatore ordinò di rifare il ponte.
Lo volle “più bello, più moderno, più gentile alla vista”. Fece ornare i lati di gerani, viole e rampicanti elfi-blu 🌺🌿. Le ringhiere furono cesellate in ferro fine, con disegni che solo gli elfi avrebbero potuto apprezzare .

Ma il ponte, ahimè, venne rifatto più stretto 😬.

“È solo un dettaglio” dissero i costruttori. “Passerà un carro alla volta, ma che importa? Guarda com’è bello!”

E il popolo, incantato dai colori e dalle promesse, fece finta di nulla 😶‍🌫️.

Gli anni passarono e il ponte si fece via via più stretto. Nessuno sapeva come o perché. Alcuni parlavano di un antico incantesimo lanciato da un salbanelo burlone 🧌. Altri dicevano che era colpa dei troppi proclami, che come le parole vuote, si restringevano col tempo 🌀.

Il governatore però, continuava a promettere.
“Costruiremo nuovi ponti, ponti più larghi, ponti ovunque!” gridava nelle piazze 🎙️ tra i fuochi fatui e gli applausi.
E il popolo, o almeno una parte di esso, continuava a credergli e a rivotarlo 🗳️.

Ma il Ponte di Pedescala, stanco di essere ignorato nella sua utilità, cominciò a mutare.
Di notte, le sue pietre si spostavano da sole, stringendosi come denti rabbiosi 😠🪨.
Di giorno, il passaggio si faceva sempre più angusto: prima non passarono più i carri, poi nemmeno le biciclette… infine nemmeno due uomini affiancati 🚳🚷.

Un anziano saggio disse:

“Un ponte non serve a farsi guardare, serve a far passare. Se un giorno passerà solo la bellezza, ma non l’utilità, sarà come se il ponte non esistesse più.” 🧠⚖️

E fu proprio così.
Un mattino d’autunno 🍂, nella nebbia che saliva dai torrenti sottostanti che si univano, il Ponte di Pedescala si fece così stretto che nemmeno i sogni riuscivano più a passare 🌫️💤.

Allora il popolo si svegliò. Ma era ormai tardi .

E da quel giorno, nella Valle di Mezzo, si racconta ai bambini:

“Quando un ponte si fa troppo bello per essere utile, preparati a guadare il fiume.” 🌉➡️🌊

gino