Ciao a
tutti,
oggi
visiteremo l’ultimo forte previsto nel nostro itinerario, si tratta di Forte
Verena.
Il forte
Verena è stata una fortezza italiana costruita tra il 1910 ed il 1914 a difesa
del confine italiano con l’impero Austro-Ungarico (lungo la linea di confine
che attualmente si può collocare tra la provincia di Vicenza e il Trentino) a
2.019 metri di altitudine sulla sommità dell’omonimo monte. Il forte si trova
nel territorio comunale di Roana, e si affaccia con pareti a picco sulla
sottostante val d’Assa. Alle ore 4 del 24 maggio 1915 dal Forte Verena partì il
primo colpo di cannone da parte italiana della Grande Guerra che sancì
l’entrata del Regno d’Italia nel primo conflitto mondiale. Il 22 maggio 1916, durante
la Strafexpedition, il forte fu occupato dalle truppe austro-ungariche in mano
alle quali rimase per il resto della guerra. L'opera faceva parte dello Sbarramento Agno-Assa,
III settore - Asiago; la costruzione in sé dava l'idea di un forte robusto e
ben difeso, ma in realtà fu costruito in tempi molto brevi e con materiali
scadenti (basti pensare che fu utilizzato il ferro di carriole e posateria come
metallo per armare il cemento del forte, con conseguenti risultati negativi
sulla robustezza). Dopo aver decretato l'entrata in guerra del Regio Esercito italiano,
nelle prime due settimane di guerra il Verena, coadiuvato da una batteria di
mortai da 280 mm piazzati sulla vicina Cima Civello, bombardò indisturbato le
fortezze austroungariche Forte Verle, Forte Campo Luserna e Forte Vezzena,
provocando gravi danni. Per eliminare questo pericoloso antagonista -
soprannominato il "Dominatore dell'Altopiano" - gli
austro-ungarici prepararono mortai Skoda 30,5 cm Vz. 1911 da 305 mm. Il 12
giugno 1915, neanche 20 giorni dopo l'inizio del conflitto, un colpo perforò la
corazza ed esplose all'interno della polveriera uccidendo il comandante Umberto
Trucchetti, due sottotenenti e 43 uomini. Nei giorni successivi
furono distrutte due cupole, bloccata una terza, centrate e devastate le
casematte, le caserme e l’infermeria. Si decise, quindi, di porre allo scoperto
i cannoni, e di utilizzare il forte solamente come osservatorio. Nel primo
dopoguerra era opinione dei comandi militari italiani che la perforazione della
cupola corazzata fosse dovuta ad una crepa nel rivestimento.
In realtà, il
forte era stato progettato e realizzato tenendo in considerazione il precedente
armamento dei forti Verle e Luserna, costituiti da obici da 100 mm, che non
potevano raggiungere efficacemente il forte. Tutto il dimensionamento delle
difese era stato quindi calcolato su questo armamento, rivelandosi di
conseguenza inadeguato ai nuovi mortai da 305 mm. Il 22 maggio 1916, durante la
Strafexpedition, il forte fu occupato dalle truppe austro-ungariche in mano
alle quali rimase per il resto della guerra. L'armamento era composta da
quattro cannoni Armstrong in acciaio da 149 mm in cupole corazzate girevoli di
160 mm di spessore (installazione tipo Armstrong) e, per la difesa
ravvicinata, da quattro mitragliere in casematte e due batterie di cannoni da
75 mm situate poco lontano. Lo spessore delle cupole era poco più della metà di
quelle nemiche: esse erano quindi inadatte a reggere ai colpi dell'artiglieria
di grosso calibro. La notevole altitudine a cui era situato il forte e gli
spazi aperti di fronte ad esso, se da un lato offrivano un grosso vantaggio per
la visuale di tiro, dall'altro rendevano i colpi dell'artiglieria fortemente
soggetti alle forti raffiche di vento che ne riducevano la precisione.La fortezza presentava all'epoca dei muri spessi che potevano far pensare ad una sua intrinseca stabilità. Il materiale usato per costruirli non era però calcestruzzo armato con putrelle di ferro (come allora venivano costruiti i forti austro-ungarici degli altopiani), ma un conglomerato cementizio di scarsa qualità, addizionato di pietrame ed altri materiali di scarso valore meccanico. Questo materiale rendeva le spesse mura prive di resistenza meccanica, ma dava loro lo spessore richiesto dalle vigenti normative. Fu quindi un forte costruito in economia.
Con queste notizie tratte dalla fonte Wikipedia vi
saluto e vi ringrazio per avermi seguito alla scoperta degli – occhi della
grande guerra -.
Un saluto a tutti !!
Romina
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